sabato 18 febbraio 2012

Tagli agli stipendi della casta . Il PD dimentica di portare in aula la proposta .

Crispano. Marina e Nunzio Cennamo difendono i mensili d'oro di sindaco e assessori

CRISPANO - Adesso si nascondono per tutelarsi lo stipendio. Uno stipendio d’oro, ovviamente, che i cittadini di Crispano elargiscono ogni mese al sindaco Carlo Esposito e agli assessori. Stipendi “pesanti” considerato che essendo proventi dell’attività politica, dovrebbero essere da corredo al mensile che i politici riescono a guadagnarsi lavorando. Le cifre non sono precise perché sul sito del Municipio non trovi i guadagni della giunta e del capo dell’amministrazione. Altro che trasparenza. Si riempiono la bocca ma non sanno nemmeno dove abita. Carlo Esposito dovrebbe guadagnare dal Municipio uno stipendio di oltre duemila e cinquecento euro. Cinque milioni al mese circa del vecchio conio. Il vicesindaco si ferma a poco più di 1500 euro mentre un assessore ne porta a casa circa 1200. Di questi tempi, fanno proprio comodo. Uno schiaffo alla miseria, uno schiaffo alla crisi e alle famiglie disagiate. Ma la politica non dovrebbe essere volontariato? Eppure, Crispano è un paese al di sotto dei 15mila abitanti. Non c’è un’attività politica e amministrativa intensa. Basta andare sul Municipio ed è facile costatare che la piccola cittadina a nord di Napoli non ha nemmeno un sindaco a “tempo pieno”. Di mattina non c’è mai. O raramente. Chi vuole trovarlo sa che deve recarsi al Comune verso l’ora di pranzo. E di pomeriggio? Nemmeno a dirlo. Raramente. E allora, è possibile che per tre ore di “lavoro”, se così lo vogliamo chiamare, in media al giorno, escluso sabato e domenica, i cittadini di Crispano devono riconoscere al sindaco duemila e cinquecento euro al mese circa? Basta fare un raffronto col sindaco di Cardito Giuseppe Barra, ad esempio. Lo trovi al Municipio, in attività dalle 8 e 30 del mattino fino alle 20. Tutti i giorni Sabato incluso. In questo caso il discorso cambierebbe. Ma Crispano per problemi territoriali e per impegno politico-amministrativo, non è Cardito, non è Afragola, non è Casoria, non è Frattamaggiore. E ciò che vale per il sindaco di Crispano figuriamoci per gli assessori. A Crispano vederne uno in giro sul Comune è fortuna rara. E chi ci va più di frequente è perché ha un’attività professionale direttamente legata all’operato degli uffici comunali. Infatti, si prenda ad esempio Antonio Barra. Fa l’assessore all’Ambiente ma quando c’è al Municipio, spesso lo trovi nell’ufficio Tecnico comunale. Lo dicono gli stessi consiglieri di maggioranza. Chiedetelo al presidente Michele Vitale e vedete cosa vi risponde. Barra fa l’assessore all’Ambiente, è il più presente della giunta ma lo trovi spesso nell’Utc. Cosa c’entra l’ufficio Tecnico del Comune con l’Ambiente? Nulla. Antonio Barra fa il geometra.
Ecco perché gli stessi consiglieri comunali, di diversa estrazione politica, hanno fatto quattro conti e tirato le somme. Enzo Cennamo, consigliere comunale eletto nella lista del Pd, ma in aperta polemica con i suoi colleghi ed i vertici locali del partito, ha presentato una proposta in commissione Pianificazione economica, presieduta dal consigliere di “Valori sociali” Michele Vitale. Cosa dice la “proposta Cennamo”? Tagliare il 50 per cento delle indennità riconosciute al sindaco e agli assessori per destinarli al settore dell’Assistenza. “Ho presentato in commissione molti mesi fa questa proposta – spiega Enzo Cennamo – ne abbiamo discusso e il presidente Vitale si è assunto l’impegno di comunicare tutto al presidente del Consiglio al fine di discutere ed eventualmente approvarla nel civico consesso. Sto ancora aspettando. Sono passate settimane, è stata convocata pure l’Assise ma non l’hanno messa all’ordine del giorno. Spero sia stata una dimenticanza da non ripetere nella convocazione della prossima seduta”. Insomma, Anna Castiello, presidente del Consiglio, ha “dimenticato” di mettere all’ordine del giorno la proposta di tagliare gli stipendi d’oro alla “casta”.
Eppure, il presidente della commissione Michelle Vitale ha dichiarato di “condividere la proposta di Cennamo e attende che il presidente Castiello la metta all’ordine del giorno nel prossimo civico consesso”.
In bilancio ci sono 120mila euro stanziati per le indennità agli amministratori locali. Centoventimila euro che i cittadini ogni anno versano nelle tasche del sindaco e degli assessori. Il taglio proposto da Enzo Cennamo del 50 per cento porterebbe circa 60mila euro di surplus da utilizzare come sussidio agli studenti universitari, alle famiglie disagiate o alle categorie più deboli. Come dargli torto? Gli unici in commissione che si sono schierati contro il taglio degli stipendi sono stati l’assessore Nunzio Cennamo di “Libera democrazia” e il capogruppo del Pd Marina Cennamo, figlia del superdirigente del Comune di Crispano Salvatore Esposito e braccio destro del sindaco.
“La mia proposta è in linea con lo scenario nazionale e con quello che il Pd chiede a tutti i livelli istituzionali – spiega Cennamo -. Solo a Crispano la classe dirigente del Pd non ha voluto affrontare la questione legale, la questione morale e la vicenda legata alla mancanza di trasparenza al Municipio. Mi sono dimesso da assessore e da capogruppo consiliare per aprire un dibattito. Non ne hanno voluto parlare. Allora ho deciso di non tesserarmi in attesa che qualcuno a livello locale decida di preoccuparsi di questi temi fondamentali per chi fa politica e per chi dovrebbe tutelare il buon nome del paese e soprattutto garantire l’interesse collettivo”.
L’opposizione attacca. “La proposta di Enzo Cennamo è giusta – spiega Renato Di Micco, consigliere del Pdl – e ricordo che l’abbiamo pure presentata noi ad inizio consiliatura. I soldi che diamo agli assessori e al sindaco ogni mese, in quelle proporzioni, sono inutili ed in un periodo di tagli e sacrifici a tutti i livelli, sarebbe opportuno risparmiarne almeno la metà per destinarli alla popolazione e a chi ne ha bisogno. La politica è volontariato e una volta coperte le spese ordinarie con l’indennità sarebbe giusto destinare la restante parte di quel denaro a chi ne ha bisogno. Aspettiamo che il presidente metta all’ordine del giorno la proposta del consigliere Cennamo che sosteniamo come Pdl e come Noi sud. I numeri ce li ha il centrosinistra. Se vogliono bocciarla e vogliono difendere di questi tempi i loro stipendi d’oro, vengano in aula e abbiano il coraggio di dimostrare alla città la loro posizione. Non possono tutelare i loro stipendi d’oro nascondendosi dietro il silenzio e la solita deleteria demagogia, tipica della sinistra crispanese”.
La chiamano “casta” di sinistra quella guidata dal sindaco Carlo Esposito e da Nunzio Cennamo. Invece no. E’ una “casta” che rappresenta il “pezzotto della sinistra”. Mentre la gente muore di fame, la disoccupazione aumenta e i giovani hanno difficoltà a comprare i libri e a pagare le tasse universitarie, se in molte famiglie c’è difficoltà a mettere il piatto a tavola e a loro la politica ha chiesto sacrifici, con aumento di tasse e riduzione dei posti di lavoro, come si possono riconoscere stipendi d’oro ad un sindaco di un piccolo paese ed a qualche assessore “fannullone”? Loro sono la casta. Della sinistra sono solo un “pezzotto”. E’ la “casta del portafogli”. Ecco perché pur di zittire il silenzio giustificano e utilizzano le aggressioni. Per molti di loro il Comune è una questione di sopravvivenza. Non politica. Ma economica…
Tratto da : Napolimetropoli.it , quotidiano online .

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