venerdì 18 marzo 2011

150 anni dall'unità d'Italia verità vogliamo !

Ieri sera , contro voglia , solo per curiosità , ho partecipato , nell'aula consiliare del Comune di Crispano , alle celebrazioni del 150° dell'unità d'Italia . Molto deluso . Il relatore ha fatto una lezioncina di storia come se si rivolgesse ai bambini della scuola elementare . Cose sapute e risapute che ci propinano , falsamente , per quanto mi riguarda , da oltre 50 anni . Quando si decideranno ad affrontare la verità , quando si decideranno ad aprire gli archivi dell'esercito e a pubblicarli ? Quando si decideranno a dire che l'invasione del Regno delle due Sicilie , stato sovrano , all'avanguardia nella tecnologia , nel reddito , c'erano 430 milioni di lire in oro , nel Banco di Napoli , a fronte di 20 milioni di lire , in carta straccia , nella banca di Cavour dello stato Piemontese . Invasione organizzata dalla massoneria , di cui Garibaldi e l'Inghilterra erano massimi esponenti , per annientare il Regno dei Borboni , cattolicissimo , che contendeva all'Inghilterra , con le sue flotte , il primato sui mari . I Savoia ne hanno approfittato per rimpinguire le loro casse esauste da finanza errata e guerre . Il famoso ascendente , che Garibaldi sembra avesse sui mille , era dovuto solo al fatto che questi individui erano consapevoli che andavano a fare bottino di guerra , stuprare e uccidere chiunque trovavano davanti . Aiutati e consapevoli che erano stati corrotti , dai soldi degli Inglesi , funzionari statali e generali dell'esercito borbonico , dunque una passeggiata . Il bastardo di Garibaldi , ladro di cavali in Venezuela , aveva stretto alleanze con la criminalità organizzata delle zone , dalla Sicilia a Napoli , dove fece accordi con Salvatore De Crescenzo , Tore e Criscienzo , capo di tutta la camorra del napoletano . Questi gli aveva garantito appoggio e facilitazioni per entrare , senza colpo ferire , in Napoli , in cambio della libertà per sé e i suoi uomini , capiparanza , e dell'inserimento , degli stessi , negli apparati di polizia . Pare che la moglie del De Crescenzo , ebbe un posto importante nella pubblica amministrazione . Se qualcuno pensa che io stia dicendo delle stronzate , vada su qualsiasi motore di ricerca e digiti : la vera storia del risorgimento italiano e la meraviglia coniugata all'indignazione lo lasceranno senza parole , esterrefatto . L'unico momento in si è avvicinato , il relatore , molto , ma molto superficialmente , ad un minimo di verità , è stato quando ha citato il difetto che è l'essenza di noi italiani : quando le nostre idee non sono condivise dalla maggioranza , invece di combattere , trovando motivazioni e argomentazioni valide a supporto delle proprie idee , legittime quanto vuoi , che si fa , si espatria , ci si lega con stranieri della peggiore specie , pur di conquistare il potere con la forza e ammazzare chiunque , fino a ieri fratelli , si ponga sulla loro strada . E' quanto hanno fatto molti così detti intellettuali o "eroi " del regno dei Borboni , scappati o cacciati e ritornati insieme agli invasori garibaldini , fornendo notizie utilissime a permettere di semplificare le operazioni . Mi viene in mente la famosa battaglia delle Termopili , dove nel 480 avanti cristo , 300 Spartani della Grecia antica , furono sconfitti da Serse , il persiano , grazie al traditore greco Efialte che condusse l'esercito persiano attraverso un sentiero di montagna . Efialte era stato cacciato da Sparta perché , a causa delle sue deformità , non poteva essere un guerriero spartano . Comunque 300 spartani tennero testa a decine di migliaia di persiani uccidendone 20.000. Questo è comunque un brutto vizio Italico grazie al quale abbiamo avuto secoli di dominazioni , grazie agli stessi Italiani . Oggi c'è la LEGA a incarnare questa negatività . Speriamo che vengano smascherati al più presto . Sono la negazione della democrazia . Ora l'Italia l'abbiamo , bella e maledetta . Nessuno vuole tornare indietro , ma la verità è una delle condizioni principe per andare avanti tutti insieme , consapevoli delle nostre qualità e capacità . L'abbiamo dimostrato nei secoli . Abbiamo in noi i geni degli antichi Romani , i cui primati , in molti campi , non sono stati ancora eguagliati . Viva l'Italia nella verità .

martedì 8 marzo 2011

OTTO MARZO ALLA ROVESCIA .

LA DEPUTATESSA-ESSA-ESSA PDL MELANIA RIZZOLI LA SPARA GROSSA: "A SINISTRA DONNE ELETTE GRAZIE A FAVORI SESSUALI" - NON SOLO: "L’A FESTA DELLE DONNE OGGI NON HA PIÙ SENSO, RAPPRESENTA UNA FORMA DISCRIMINAZIONE E PONE UNA DISTANZA TRA UOMINI E DONNE. È UNA COMMEMORAZIONE INUTILE. SE CI DEVE ESSERE UNA FESTA DELLA DONNA, ALLORA SI ISTITUISCA ANCHE UNA FESTA DELL’UOMO"...
Nessun nome né casi specifici, ma «le voci ci sono» e rischiano di rovinare l'otto marzo più manicheo della storia repubblicana. Lo schema che vuole l'altra metà del cielo divisa a sua volta in due quarti, uno virtuoso e meritevole (le donne di sinistra) e l'altro corruttibile e amorale (quelle di centrodestra), non è aderente alla realtà, neppure a quella del Parlamento.
Perché se ci sono elette (o eletti) per meriti non politici si possono trovare anche a sinistra. A rompere il tabù è stata Melania Rizzoli, medico, parlamentare del Pdl e membro della Commissione Affari Sociali. Rispondendo a una domanda di Klaus Davi non ha escluso che ci possano essere parlamentari della sinistra elette dopo essersi concesse sessualmente ai capi di partito.
Ci sono «deputate e deputati - ha spiegato - che non hanno un curriculum politico che giustifichi la loro presenza in Parlamento. Ci sono evidentemente altri motivi». La principale accusa che le opposizioni rivolgano al centrodestra, insomma, si potrebbe ribaltare e applicare al centrosinistra. Come se non bastasse, a Klauscondicio , Rizzoli ha preso di mira anche la festa della donna.
«L'8 marzo andrebbe abolito e cancellato dal calendario come festa delle donne. Una commemorazione che io personalmente non ho mai festeggiato perché frutto di una distinzione di genere. È una festa superata, istituita nel 1908 in seguito all'incendio che colpì una fabbrica di camicie dove lavoravano numerose donne. Fu proclamata per regolamentare e migliorare il lavoro femminile. Oggi non ha più senso, rappresenta una forma discriminazione e pone una distanza tra uomini e donne. È una commemorazione inutile, che non aiuta a migliorare la condizione del lavoro femminile. Se ci deve essere una festa della donna, allora si istituisca anche una festa dell'uomo».
Tesi che, in linea di principio, non contraddice nessuna rivendicazione femminista, ma tocca un simbolo difficile da mettere in discussione. Una data sulla quale, quest'anno, la sinistra punta molto e intende trasformare in un'occasione di lotta contro il governo. In agenda c'è la consegna delle firme Pd contro Silvio Berlusconi e i cortei separati a causa della presenza delle donne di Fli, non gradita a tutte le militanti rosa. Altro che abolizione. Per Barbara Pollastrini, deputata Pd ed ex ministro, l'otto marzo dovrebbe diventare «un giorno festivo vero».
Le donne sono «le più penalizzate nel lavoro, nelle carriere, nella scelta di maternità, nel carico di impegni». Poi «questa volta», sottolinea Pollastrini, «c'è una ragione in più per festeggiare: siamo in tantissime a rialzare la testa e a battagliare, sono mimose di lotta».
Insomma la festa non può che avere il marchio di «Se non ora quando», la manifestazione della sinistra contro il governo. E poco importa se questa coloritura terrà fuori almeno i due terzi del genere femminile. Importa ancora meno che in Parlamento le voci sulle candidature per meriti di letto lambiscano anche la sinistra. Le appartenenze politiche, in questo otto marzo, pesano più dei legittimi interessi di genere.
Da Dagospia.com

lunedì 7 marzo 2011

I Briganti : falsi eroi o semplicemente vincitori ?

NAPOLI, A PALAZZO VENEZIA
APERITIVO CON I BRIGANTI:
FALSI EROI O SEMPLICEMENTE VINCITORI ?

Sabato 12 febbraio 2011 a Napoli, presso Palazzo Venezia si è tenuta la presentazione del libro “Un Eroe Dalla Parte Sbagliata”(Besa editrice – 130 p.p. – Euro 11,00) dell’autrice barese Chiara Curione.
L’evento, che ha aperto una serie di appuntamenti che la testata “Il Brigante” dedicherà ai temi che da oltre dieci anni difende e diffonde, è stato introdotto e moderato dal suo direttore e fondatore Gino Giammarino. Nel suo intervento introduttivo il moderatore ha colto la palla al balzo per far riflettere i presenti sul fatto che non sempre gli eroi sono coloro che vincono (come ci vorrebbe far credere chi continua ad avallare la storiella dell’unità e dei fratelli d’Italia), bensì coloro che decidono di lottare per un ideale o per riconquistare una libertà rubata e nascosta dalle menzogne, proprio come fecero allora i cosìddetti Briganti.
Il libro tratta la storia di un bambino conteso tra i nonni: la nonna materna, milanese, e quelli paterni, pugliesi; proprio questi ultimi raccontano al bambino la storia di un loro antenato che dopo aver combattuto come sergente a fianco dei Garibaldini, capita la truffa, abbandonò tutto per schierarsi con i borbonici tra le bande dei Briganti. Un riuscito espediente letterario per passare ai ragazzi nelle scuole la vera storia del Sergente Pasquale Romano, personaggio dalla grande dignità ed animato da ansia di riscatto oltre alle capacità militari che è facile immaginare.

A movimentare il dibattito sono stati una serie di ospiti tanto brillanti quanto disomogenei: il preparatissimo scrittore Vincenzo Martongelli, capace di affascinare il pubblico con voli pindarici ed intuizioni geniali, Andrea Balìa esponente del “Partito Del Sud” e particolarmente toccato dal romanzo per la somiglianza con il suo passato in quanto discendente per parte di madre anche egli dalla famiglia di un noto Brigante, Carmine Crocco, e, infine, da Antonio Salvia in rappresentanza di “Insieme per la Rinascita”, movimento molto attivo e determinato a spronare particolarmente i giovani contro i soprusi del nord. In più, una serie di sollecitazioni, anche polemiche, dal pubblico hanno contribuito a rendere l’incontro vivace e stimolante.

Poi, tutti nello splendido cortile-terrazzo di Palazzo Venezia, ospiti di Gennaro e Cristina Buccino, squisiti padroni di casa, per sorseggiare un aperitivo, acquistare il libro, farsi firmare la dedica come da rituale e stare un po’ insieme per un po’ di sane pubbliche relazioni.
Di Riccardo Giammarino da ilBrigante.it

A proposito di Federalismo .

Prima che possa iniziare una qualche “notte del Gran Consiglio”, il Parlamento ha celermente approvato la legge che disciplina quello ch’è stato definito «federalismo municipale», così determinando le condizioni per cui i resti mortali di Carlo Cattaneo possano rivoltarsi nella tomba, in una sorta di moto perpetuo. Già, perché il federalismo non può essere altro, che il risultato d’un processo aggregativo: il foedus dei Romani era un accordo pubblicistico, il cui omologo privatistico era il pactum; l’uno e l’altro, però, determinavano la convergenza verso un risultato unitario di entità, collettive o individuali, originariamente distinte, mentre nel caso della legge ora approvata l’effetto è di tipo opposto, sostanzialmente disgregativo, in termini di decentramento tributario. E meno male che il TG1 (è quanto dire!) se n’è accorto e si è limitato a definire il fenomeno, in maniera più realistica, «fisco municipale». D’altronde, il processo federativo dà vita a una realtà di natura politica (si pensi, fra i tanti esempi, alla Confederazione Elvetica, agli U.S.A., al Brasile), della quale il profilo tributario costituisce soltanto un corollario, il che mi fa temere che il funzionamento del nuovo sistema di fiscalità decentrata incontrerà, a voler essere benevoli, più di qualche ostacolo.

Ma, allora, giacché ci siamo, interroghiamoci anche su un’altra realtà federalistica, di tutt’altro genere, vale a dire, l’Unione Europea: qui l’apparenza del fenomeno è politica, però le cose ugualmente non funzionano come dovrebbero, nel senso dello sbilanciamento del rapporto a favore di Francia, Germania e, in parte, Inghilterra. Già, ma soltanto l’apparenza del fenomeno è politica, perché, se lo si esamina con attenzione, non sarà difficile rendersi conto che quella ch’è stata realizzata è soltanto l’Europa economica, mentre quella politica è ancora più che di là da venire; e chissà se (prima che quando) verrà, visto che alle suddette “nazioni forti” una limitazione di sovranità poco o nulla conviene.
Di Sergio Zazzera Da ilBrigante.it

domenica 6 marzo 2011

17 marzo : festa dell'unità d'Italia .

FESTA PER L'UNITA' D'ITALIA IL 17 MARZO: I COSTI SONO OVVIAMENTE A CARICO DEI LAVORATORI
Ecco perché a causa del ponte, oltre che i lavoratori, anche le aziende hanno poco da festeggiare
da Intrage
Per le celebrazioni del 150° dell'unità d'Italia, è ormai stabilito per legge (Decreto legge n. 5/2011) che il 17 marzo sia considerato giorno festivo. Ma per evitare ulteriori costi a carico della finanza pubblica e delle imprese private, il giorno di riposo sostituirà, per il solo 2011, la festività soppressa del 4 novembre, che ai temi dell'austerity (1977) venne spostata alla prima domenica del mese. Al 4 novembre, in virtù di quelle norme, si applicano di solito le disposizioni previste per le festività che cadono di domenica: i lavoratori dipendenti hanno diritto ad un giorno di retribuzione ulteriore, in aggiunta al normale stipendio mensile, che deriva dalla mancata possibilità di usufruire della festività. Ma, col Decreto appena approvato, le regole previste per il 4 novembre, si applicano alla nuova festa nazionale.
Perciò i lavoratori, nel prossimo mese di novembre 2011, non riceveranno in busta paga il pagamento di una giornata, in aggiunta alla normale retribuzione, poiché, per compensare, avranno fatto festa il 17 marzo. I lavoratori retribuiti sulla base delle ore di lavoro effettivamente prestate, come ad esempio colf e badanti, avranno diritto - per la festività - alla normale retribuzione giornaliera, comprensiva di tutti gli altri elementi accessori, in misura pari ad 1/6 dell'orario settimanale di lavoro. Se invece quel giorno dovranno lavorare, avranno diritto, per quella giornata lavorata, ad una maggiorazione del 60 per cento del compenso.
Siccome il giorno in questione capita di giovedì, già tutti parlano di ponte del 17 marzo. Sul web molte agenzie e siti di viaggi hanno perfino dedicato una pagina all'evento, proponendo pacchetti viaggio ad hoc. Se questo sarà l'orientamento prevalente, per le aziende non ci sarà affatto da festeggiare.

Fonte: Intrage, 25 febbraio 2011
Pubblicato su BASTABUGIE n.182

Un uomo , una donna : società di mutuo soccorso

Lui , lei . Maschio , femmina . Uomo , donna . Lo yin e yang . Gli opposti ma complementari . Opposti ma attratti , uno non può esistere senza l'altro . Perché ? Parliamo dell'uomo e della donna , il cui rapporto attuale di complementarietà è scaturito attraverso un mutamento durato centinaia di migliaia di anni per un solo fine : il mantenimento e la diffusione della specie . Immaginiamo i nostri antenati , forse qualche milione di anni fa , alle prese con la sopravvivenza quotidiana : il maschio sempre pronto ad accoppiarsi per trasmettere i suoi geni , con la fissa dell'immortalità , rinnovandosi appunto nei suoi discendenti . La femmina , anche lei con la stessa fissa del dell'immortalità , ma , secondo me , per essere sicura della provenienza e sopravvivenza della sua progenie , del suo 50% di geni , si è assunta l'onere di farla sviluppare in sé e di seguirla fino alla sua emancipazione . Questo processo , al periodo a cui ci riferiamo , era a riuscita che si avvicinava allo 0% di possibilità . A questo punto , per la diffusione della specie e dei propri geni (l'immortalità) , si incominciano a differenziare nei ruoli e compiti cedendo , l'uno e l'altra , un po della propria autonomia e libertà . La femmina , appena mette al mondo un figlio , ha grossissime difficoltà a procurare il cibo per sé e per la progenie , è molto soggetta agli attacchi degli altri predatori e concorrenti della stessa specie , specialmente maschi che , eliminando il piccolo , la femmina torna subito fertile e pronta ad accoppiarsi . Ora una femmina e un maschio , per il suesposto motivo , danno vita a una società di mutuo soccorso . Il maschio si assume l'onere di procurare il cibo per sé , per la femmina e i nascituri , pretendendo dalla femmina la certezza della paternità ( illusoooooooooooooo) , perché nessuno crescerebbe il figlio di un altro . La femmina si impegna ad allevare solo figli del suo compagno , senza dover procurare cibo durante la gravidanza e la crescita iniziale dei figli . Relegando la femmina al prevalente ruolo di procreatrice , il maschio è più libero di spandere , il più possibile , i suoi geni e il sé all'infinito : l'immortalità ! La femmina , per garantire la sopravvivenza del rapporto , prende le sue contromosse e sviluppa richiami sessuali molto forti : seno e didietro sempre molto sviluppati , lineamenti sempre meno marcati e spigolosi , sempre più rotondi , per dimostrare la sua continua ricettività di femmina . Questo è un chiaro segnale al maschio : se ti distrai troppo con le altre , io sono pronta a ricambiare con la stessa moneta , non garantendoti la paternità della discendenza . Solo lei è certa del padre della creatura che porta in grembo ! A questo punto , la Società di mutuo soccorso , dopo milioni di anni di funzionamento , si può dire che è stata una delle grandi conquiste dell'umanità !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Hahahahahahaha . Scusate per la semiserietà della ricostruzione del rapporto di coppia , negli umani .