domenica 25 dicembre 2011

Metafora per veri intenditori .

Palude profonda e melmosa . Zattera instabile e una pagaia . Fermi si rischia di andare alla deriva e affondare nella melma viscida e profonda . Non arrendersi , dar di pagaia con forza per avvicinarsi alla terraferma stabile . Impresa quasi impossibile per la vischiosità dell'acqua putrida e melmosa , che avvolge tutto e che tenta di trascinare verso il fondo inesorabilmente , senza via di scampo . Solo la forza fisica non è sufficiente , tutto il corpo è impegnato allo spasimo , sembra sempre più impossibile , la volontà vacilla , viene meno lo spirito e aumenta la tentazione di sprofondare negli abissi a far compagnia ai tanti che prima sono sprofondati , alcuni senza un minimo di reazione , lasciandosi andare rassegnati all'infausto destino . No , non può finire così . Dall'io profondo la voglia di reagire torna prorompente , le ultime energie sono raccolte per aiutare il corpo a tenere a galla la zattera e nello stesso tempo a chiamare allo sforzo sino allo spasimo l'intelligenza : dove sei ? Devi dare il tuo contributo fondamentale per la risoluzione del problema di vita o di morte . Devi farlo , ne sei capace , hai permesso all'homo sapiens di arrivare ai giorni nostri . Io , erede di tanta evoluzione , dove l'intelligenza non difetta , non posso fallire !
Sulla riva si intravede chi " ce l'ha fatta " : uno scafessa , primus inter pares , cattiveria , malignità , opportunismo , vigliaccheria , tutto molto concentrato e accorciato in una sola persona . Il vate che annuncia , ipocrisia fatta persona che scrive libricini e programmi per dimostrare quant'è bravo a fare il contrario ricavando solo sostanziosi vantaggi personali e familiari , che della massima del prete : fate quello che dico ma non fate quello che faccio , ha fatto il suo dettame di vita , del resto gli sono stati trasmessi degli ottimi geni . L'esperto di cultura che non sa che si firma prima col nome e poi col cognome , nonostante " l'aquisizione " di tanti titoli di studi in breve tempo . Lo sfasciacarrozze abile nel vendersi ad ogni stormir di foglie , il profumato che grazie a parentele " onorate " ha raggiunto buoni risultati . Il disegnatore , anche lui grazie a interessamenti di " onor di società " ha in mano disegni e prospettive di tutta la zona , il siringaio , ignavo , sguardo assente , inerte , abulico , zombi , forse con problemi di linguaggio : non parla se non gli scrivono quello che deve dire e pure allora si impappina e deve essere aiutato . L'azzeccagarbugli , che grazie alla lingua ottima e biforcuta riesce a galleggiare anche nei mari più impetuosi trovando sempre le migliori opportunità , già con degna eredità . Lo sbirro , che riesce a far divertire riempendo le proprie tasche in modo non chiaro , ma questo è un dettaglio . Tante altre figure di secondo piante pronte a osannare il principe del momento per la poca farina che possono ricavare e a tradire un istante successivo .
Che sta succedendo , intelligenza ? Ti stai facendo conquistare dalla praticità ? Quali strade mi vuoi indicare ? Quelle percorse da molti presenti sulla terraferma : truffa , ladrocinio , vigliaccheria , ipocrisia , opportunismo , rinnegare idee e principi , malaffare , avidità , accumulare soldi senza preoccuparsi da dove vengono , tanto non hanno olezzo . Questo , velatamente , fai balenare nella mia vecchia e un poco stanca mente !
No , grazie ! Riesco ancora a resistere e lottare per arrivare sulla terra ferma grazie all'intelligenza che deve tornare a fare il suo dovere trovando rotte navigabili dove agevole sarà scivolare su onde cristalline in acque incontaminate per approdare su una terra ferma dove ad attendermi ci saranno " DONNE e UOMINI " che hanno fatto loro principio di vita valori come onestà , rettitudine , affidabilità , professionalità , coscienza pulita , disponibilità .
Non sono un esaltato , sono un uomo che aspira a vivere tra donne e uomini per bene e onesti !

sabato 24 dicembre 2011

La letterina di Natale che il sindaco non scriverà mai!

Cari bambini di Crispano, il sindaco, Sig. Carlo Esposito, dovrebbe scrivervi questa lettera, ma secondo noi, conoscendolo, non troverà il coraggio di farlo, quindi lo facciamo noi per lui.
Cari ragazzi quest’anno, per mancanza di soldi, non ci saranno per voi i libri di testo gratuiti, e cosi dovranno essere i vostri genitori a comprarli.
Ad onore del vero, qualche soldino nelle casse comunali c’era, appunto per far fronte alle emergenze.
Ma quest’estate quei soldi il Sindaco ha pensato di spenderli per il divertimento e ha fatto venire a Crispano il bravo comico napoletano Izzo, per il piacere di fare quattro risate. Certo che per lui la cultura conta con spettacoli e feste, per cui i soldi dei contribuenti in quelle occasioni non mancano mai, ma lui vi pensa molto, tanto è vero che invece di far costruire le scuole che promette da circa 20 anni, ha pensato di regalarvi( con i soldi dei contribuenti, tra cui i vostri genitori) un teatro, altro che studiare, altro che libri, lui sa bene che chi studia e impara non può essere manovrato e che, cosi facendo, voi che siete rimasti senza libri, avete regalato tante risate alla gente e fatto contento LUI. Non siete contenti?
E’ vero, potrebbe decidere di rinunciare per qualche mese alla sua paghetta di sindaco e far rinunciare pure gli assessori e spenderle per voi. Ma credeteci, secondo lui non è possibile. Ci sono i mutui delle loro case, le rate delle loro auto nuove, le vacanze, il bollo, le assicurazioni, le tasse ed il condono da pagare . Voi siete bambini svegli e quindi capirete che le loro necessità sono più importanti dei vostri libri per cui hanno pensato di lasciar perdere. Se il vostro papà non paga il mutuo possono pure portargli via la casa, se un bambino non ha il libro per studiare poco male, può sempre farselo prestare o comprare con altri sacrifici dei genitori. Non siete d’accordo con il Sindaco Carlo Esposito?
E’ vero il sig. Carlo Esposito potrebbe rinunciare al suo autista personale e risparmiare cosi un po’ di soldi sempre da spendere per voi. E poi dovrebbe fare la stessa cosa con altri dipendenti comunali che oltre allo stipendio prendono molti altri soldi perché hanno tanti compiti. Ma, diteci, cosa potrebbe pensare la gente nel vedere che il sindaco Carlo Esposito gira in auto senza il suo autista personale ? Sicuramente penserebbe che un sindaco che non ha l’Ambrogio personale a sua disposizione giorno e notte è "nù piscitiello e cannucce". E questo non sarebbe stata una cosa bella. Non vi pare?
Pensate, quando ha saputo che non sarebbero arrivati i soldi per i libri, era sicuro, comunque, di farcela a comprare i libri per voi. Ha anticipato pure i soldi per la Via Limitone.
Ma prima di comprare i libri ha comprato un’auto nuova per sé ed i suoi assessori, così quando lo vedete circolare per il paese direte: quanto è bello il nostro sindaco nella macchina nuova! Cosa importa che i soldi sono finiti, il sacrificio dei libri è servito a qualcosa.
Doveva incassare molti, molti soldi da coloro che avevano costruito abusivamente case ed appartamenti anche da vendere. Ebbene non ci crederete, ma in questa occasione sono andati da lui alcune persone insieme a qualche assessore e un paio di impiegati comunali a dirgli che non avevano i soldi per pagare il condono, per cui volevano la grazia per pagarlo a rate.
E diteci , voi al suo posto cosa avreste fatto? Non li avreste accontentati? Ebbene lui non ha saputo dire di no. Ed anche se adesso loro hanno avuto il condono senza ancora pagare e voi non avete avuto i libri perché non ci sono i soldi, dovreste essere contenti lo stesso, perché voi e lui avete fatto una buona azione e di questo Babbo Natale né terrà conto quando verrà nelle vostre case a portare i doni che tanto avete desiderato.” Purtroppo, i libri non li porterà, perché il Sindaco non gli ha dato i soldini.
Buon Natale bambini, non temete, il sindaco vi vuole bene e lavora sempre per voi.
Un giorno, quando non avrà altre richieste, quando non saprà come spendere i soldi, vi penserà e comprerà i libri accontentando anche voi e tutti, felici e contenti direte:
Evviva il Sindaco, ci ha comprato i libri che Babbo Natale non ci ha portato!!!!!!
Buone Feste ragazzi auguri a tutti in famiglia

sabato 10 dicembre 2011

CARABINIERI e POLIZIA o Vigilanza Privata ?

Il Sindaco di Crispano , Esposito , capo di un’amministrazione sciolta qualche anno fa per problemi di camorra , forse (????) , ha poca fiducia nelle Forze dell’ordine Istituzionali presenti sul territorio : CARABINIERI ( c’è una caserma a Crispano ) , POLIZIA DI STATO , GUARDIA DI FINANZA . Ha fatto affiggere un manifesto dove invita i Concittadini , per sentirsi maggiormente tutelati , a rivolgersi ad un Istituto di Vigilanza privato , con il quale , forse (????) , ha stipulato una convenzione . Questo comportamento può (?) ingenerare una certa confusione , specialmente tra i giovani , tra le coscienze più deboli e superficiali , tra chi non sa approfondire i vari aspetti delle questioni . Si può innescare un brutto meccanismo che fa maturare nelle figure predette una sempre maggiore sfiducia nelle forze dell’ordine Istituzionali , Carabinieri , Polizia , Guardia di Finanza , che tanto si impegnano anche sul nostro territorio per contrastare non solo la criminalità organizzata e la micro delinquenza , ma anche l’illegalità diffusa , grosso bubbone che ammorba e inquina il nostro territorio . Forse a qualcuno non piace l’impegno e la solerzia che Carabinieri e Polizia , con passione , profondono nell’adempimento dei loro doveri istituzionali !
Meditate , persone oneste e perbene di Crispano !

sabato 5 novembre 2011

PEPPE O' PARENTE : LA DITTATURA NEL SANGUE

Il papà dell'assessore Cennamo aggredisce il direttore De Cicco e il sindaco di Cardito

Crispano. L'episodio si è consumato a Cardito in piazza Giovanni XXIII

LA REDAZIONE

CRISPANO – Un episodio vergognoso che merita di essere condannato da tutta la locale classe dirigente e dalla parte sana della comunità. Il papà dell’assessore Nunzio Cennamo ha aggredito il direttore responsabile di www.napolimetropoli.it e di Mosaico Giovanni De Cicco.

Il giornalista d’inchiesta, che da mesi conduce sul territorio una battaglia contro le illegalità e le collusioni tra politica e camorra, era in compagnia del primo cittadino di Cardito Giuseppe Barra. Sono stati prima seguiti dall’aggressore e appena si sono fermati a Cardito in piazza Giovanni XXIII, il papà di Nunzio Cennamo, è sceso dalla sua automobile e, pubblicamente, ha prima offeso e poi è passato all’azione con sputi, spintoni, tentando addirittura di colpire il direttore De Cicco con schiaffi e pugni. Minacciandolo con frasi forti, richiamando in più circostanze addirittura anche il clan dominante in zona. Con minacce di ulteriori ritorsioni da parte della criminalità organizzata. Difeso dalla folla e dal sindaco Giuseppe Barra, il quale a sua volta è stato preso di mira con offese e minacce dall’aggressore, il cronista è tornato a casa scortato da una pattuglia dei vigili urbani e dal sindaco di Cardito. Il folle gesto è stato causato da alcune inchieste giornalistiche che hanno colpito la famiglia dell’assessore Cennamo, su alcuni ripetuti abusi edilizi consumati in città.

“Un episodio vergognoso e squallido– spiega il direttore De Cicco -. Da diversi mesi subiamo minacce e intimidazioni da chi è interessato a fermare la stampa libera in territori di frontiera. Ho ricevuto la solidarietà del sindaco di Crispano, Carlo Esposito, e lo ringrazio pubblicamente perché ancora una volta si è dimostrato una persone matura e perbene con logiche distanti anni miglia dalla perversione che ormai è comune a chi in questi territori crede che essendo al potere è libero di consumare qualsiasi illegalità. Il papà dell’assessore Nunzio Cennamo, che predica bene e razzola male, non


è nuovo a simili episodi e già nei mesi scorsi si è reso protagonista di aggressioni anche ai danni di consiglieri comunali di Crispano. Nunzio Cennamo da diversi mesi continua ad offendere i giornalisti che hanno messo in luce azioni illegali commessi dalla sua famiglia a Crispano e dopo le offese verbali, a colpi di volantini e manifesti, sono passati all’azione. Ringrazio il sindaco e amico Giuseppe Barra il quale mi ha difeso beccandosi pure offese gratuite da un energumeno che continua a girare liberamente per le strade con la licenza di minacciare, aggredire e picchiare chi mette in luce situazioni illegali che riguardano la famiglia dell’assessore Nunzio Cennamo. Spero che la locale classe dirigente di Crispano sappia prendere le distanze da un modo di fare tipico delle terre di camorra. E’ assurdo che rappresentanti delle istituzioni avallino e fomentino certi atteggiamenti violenti e continuino a parlare di una rivoluzione culturale. Se è questa la loro rivoluzione culturale, sarà il paese a prendere le distanze dai violenti e da atteggiamenti squallidi, vergognosi, di chiaro stampo mafioso. Al di là di tutto, l’episodio, per quanto increscioso, non mette in discussione l’ottimo rapporto che ho con la comunità locale e la solidarietà che mi è arrivata da consiglieri comunali e singoli cittadini dimostra q che il tessuto sociale ha i giusti anticorpi per ribellarsi nei confronti di chi conosce esclusivamente l’arma del fango, delle offese, delle minacce e delle aggressioni per coprire situazioni palesi di illegalità. Ringrazio tutti per la solidarietà e prometto che non faremo un passo indietro. Anzi, saremo ancora più vigili e attenti in quanto non saranno gli atteggiamenti mafiosi a fermare la libertà di stampa e la lotta al malaffare”.

Il direttore De Cicco si recherà in queste ore dai carabinieri per sporgere una formale denuncia.TUTTA LA REDAZIONE esprime piena solidarietà e sostegno al direttore Giovanni De Cicco sperando che la parte sana della comunità si stringa attorno a chi lavora per contrastare in terre di frontiera illegalità e criminalità.
Da napolimetropoli.it

ASSENTEISMO AL COMUNE DI CRISPANO .

Il Sindaco Esposito non può più stare fermo a guardare, è necessario porvi rimedio

di Biagio Mellone

Sono stati pubblicati sul sito del Comune di Crispano, i dati dei tassi di assenza e presenza, del mese di agosto, dei dipendenti comunali di sei settori amministrativi. I dati sono molto allarmanti. La percentuale di assenza medi è superiore al 60%. Sono stati presi sotto esame sei di tanti settori amministrativi del Comune di Crispano, il settore amministrativo e gestionale è quello con più assenti che addirittura supera l’82%, mentre quello più “virtuoso” se vogliamo, è quello della vigilanza comunale con un tasso di assenza poco inferiore al 50%. Sono dati allarmanti.

Queste statistiche sono state pubblicate in base all’operazione di trasparenza amministrativa che il Comune di Crispano sta effettuando, ma le cifre parlano da sole. Di certo la politica non può stare a guardare, è necessario fin da subito che il Sindaco Carlo Esposito adotti tutti gli strumenti possibili per rimediare a questa situazione, così come avvenuto nel comune di Napoli dove De Magistris ha messo a punto una task force che ha l'obiettivo di rendere più effeciente la macchina comunale. Restare inermi difronte a ciò significherebbe essere partecipi di questo spreco...
Da napolinord.it

sabato 1 ottobre 2011

Malattia mortale Italiana .

La malattia mortale: riflessioni di un 18enne
Venerdì, 30 settembre 2011 - 11:03:47

Egregio direttore,
essendo da diversi mesi che leggo il suo quotidiano online, ho deciso di scriverle questa lettera. Sono un ragazzo marchigiano di diciotto anni che tra pochi giorni comincerà il suo cammino universitario presso la facoltà di economia e commercio di Ancona, e con questa volevo farle sentire tutta la mia grande perplessità e indignazione rispetto a quella che considero la malattia mortale dell'Italia: il non voler andare avanti, mantenere lo status quo.

Come sa, i giorni futuri si prospettano sempre più neri per il futuro dell'Italia: poco più di una settimana fa l'(ennesimo) scandalo sessuale con la pubblicazione di montagne di intercettazioni investe il Presidente del Consiglio, poi l'(ulteriore) ondata al ribasso di Piazza Affari e delle altre borse europee, l'altro giorno il declassamento dell'affidabilità del debito italiano da parte dell'agenzia di valutazione americana S&P's. Se quest'ultima sia stata una manovra politica, come sostiene il Governo, o meno non sta al sottoscritto dirlo; ciò che è importante è il motivo che è alla base di questo abbassamento: d'accordo, abbiamo un governo che manca degli attributi necessari per superare audacemente questa crisi, come d'altronde tutta l'Europa occidentale, abbiamo un tessuto industriale che fatica a ripartire, a causa di un mancato rilancio della domanda interna, abbiamo tutte le inefficienze per cui l'Italia è ormai tristemente famosa, ma questi sono solo i sintomi della malattia italica e non la sua tremenda causa.

Questa invece va ricercata nel profondo dell'Italia, nel cuore degli italiani: come dai recessi più oscuri del vaso di Pandora uscirono tutti i mali del mondo, se guardiamo da vicino l'opinione di tutti gli abitanti della Penisola ci accorgeremo di una cosa, che sono quasi tutti infetti dal terribile virus del conservatorismo ad oltranza.

Indisposizione a seguire nuove vie; tradizionalismo e nepotismo; imposizione di veti sull'abolizione dei privilegi del passato; rifiuto di manovre "correttive" o di modifica delle norme lavorative o del codice del lavoro (ancorato a quello di QUARANTA anni fa); intoccabilità dei soliti noti e delle loro caste; onnipresenza e semi-onnipotenza del sistema giuridico e di quello sindacale. Questi sono solo alcuni esempi: per essere più generici, non siamo disposti a dare nulla per ottenere un futuro migliore: hic manebimus optime, dicevano i romani e sussurrano le sigle sindacali e la Confindustria: non cambiamo niente, riformiamo la struttura senza toccare i suoi pilastri fondamentali. Con una mentalità del genere dov'è il futuro? Nella vanagloria del passato?

Prendiamo ad esempio gli ordini professionali: perchè un neolaureato in giurisprudenza deve essere costretto a sottomettersi a quella mastodontica organizzazione nepotista che è l'ordine degli avvocati per fare il lavoro che vuole? Per non parlare di quello dei notai, che è una casta degna della migliore aristocrazia medievale. Ho nominato queste, perchè sono gli esempi più lampanti, ma lo Stato ne riconosce più di altri 20! Se non fosse per la costante difesa dei loro interessi di "classe", avremmo superato da tempo quest'arcaica struttura di gilde, che proprio come le loro controparti duecentesche decidono chi può fare cosa, quanto va pagato e come vada fatto. Scherziamo? Se l'Italia è, come dice la Costituzione, una repubblica fondata sul lavoro, perchè le persone vengono impedite dallo svolgere la loro attività quando, dove e come pare loro?

Guardiamo anche al nostro panorama politico: nelle due Camere i maggiori partiti sono il Popolo delle Libertà, conservatore, e il Partito Democratico, anch'esso ormai diventato conservatore; gli altri sono ulteriori forze conservatrici, come l'Italia dei Valori o FLI o la Lega stessa. Dov'è finita l'anima socialista della "sinistra"? Quello spirito battagliero dei ragazzi del '68 e quella via tutta italiana al socialismo inaugurata da Berlinguer? Negli ultimi governi Prodi sono state più le politiche "di destra" adottate, una su tutte l'imposizione della moneta unica, che quelle "di sinistra". E dov'è quel sentimento liberale o nazionalista che definisce la "destra"? Nella storia della Seconda Repubblica sono state di più le aggiunte al bilancio sociale da parte dei governi Berlusconi che quelle delle controparti di sinistra. Con un Parlamento con le idee così confuse, con una classe politica simbolo del conservatorismo di chi la elegge, dove possiamo andare?

Si tenta di riformare le pensioni per alleggerire il bilancio statale e per adattarle alle rinnovate aspettative d'età? Guai! Ci manca poco che scoppi una mezza guerra civile come stava per accadere in Francia pochi anni or sono, quando la destra di Sarkozy andava in questa direzione. Si prova a riformare il mondo della giustizia in modo che non continui a far politica, anche grazie al suo partito in parlamento? Vengono assaltate le file dei ministri del partito di governo con indagini su indagini, con fango su fango, finchè questo si ritrova senza la forza di sostenere la grave situazione economica mondiale e di difendere il Paese dai rischi sociali.

E' questa la Malattia Mortale dell'Italia, per utilizzare il titolo di un libro del filosofo danese Kierkegaard; chi prova a cambiare qualcosa viene preso per i fondelli e bloccato dall'alto o dal basso. Gli imprenditori, in particolare quelli della piccola industria con meno di 15 impiegati, sono sempre più irrequieti: all'ultima assemblea di Confindustria oltre il 45% di loro non era contrario ad una patrimoniale, e ora più che mai sono in molti ad appoggiare l'idea dell'Amministratore Delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, di una manovra di portata colossale che possa veramente cambiare le regole del gioco: 400 miliardi non sono pochi, anzi, sono quasi un quinto del totale debito pubblico italiano odierno. Ormai ciò che resta dell'anima viva dell'Italia, di quel ceto imprenditoriale che ha permesso la nascita dei distretti industriali è giunto allo stremo. Signor direttore, quanto ancora verrà munta questa forte, grassa e, nonostante tutto, resistente vacca prima che schiatti?

Ma non si possono solamente fare tagli alla spesa o alzare le tasse: l'ingrediente fondamentale che manca a queste "manovre" è una spinta alla produttività, un decollo della domanda interna, un qualcosa che possa ridare carburante alla macchina Italia, che consuma sempre più e rende sempre meno. Mancano tutte quelle opere atte al rilancio dell'economia del Bel Paese: anzi, per la precisione, ci sono tutte quelle che servono a deprimerla, una su tutte l'aumento dell'Iva al 21%. Basta guardare la locomotiva tedesca, per comprendere! Però, sapete com'è, Hic Manebimus Optime, guai a chi cambia qualcosa! Dobbiamo denunciare ed estirpare questa mortale pianta che soffoca le fronde di quercia e d'alloro dell'Italia, perchè chi non è disposto a rischiare non è degno di un futuro migliore: questo ci insegna la storia e la vita di tutti i giorni. E dubito che per noi, popolo di conservatori, questa sacrosanta verità cambierà.

Marco Porfiri
Da affaritaliani.it

lunedì 15 agosto 2011

Paolo Barnard : il vero potere mondiale ci vuole schiavi .

Chi decide il nostro futuro? Quegli «ometti in doppiopetto blu» che in teoria possiamo promuovere o bocciare col voto? No, purtroppo: quelle sono solo «le marionette del vero potere», che risiede lontano, protetto da palazzi inaccessibili, da cui dirama ordini attraverso il più micidiale degli strumenti: la finanza. Il mondo ci sta franando addosso? Non è un caso: era tutto perfettamente previsto. Anzi: organizzato. Da chi è al lavoro da decenni per compiere “il più grande crimine”: lo smantellamento della democrazia, la fine della sovranità, la privatizzazione degli Stati, l’eutanasia della politica. Una piovra elusiva, senza volto, ma pressoché onnipotente e dalle mille sigle: Bilderberg, Wto, Unione Europea e Bce, Fmi, con tanto di lobby e think-tanks, banche centrali, mafie.

E’ il potere vero, quello che può stabilire la rovina di intere nazioni per specularci sopra e realizzare guadagni favolosi, al di sopra degli Stati e della politica. La tesi, attorno a cui lavorano diversi “eretici” italiani, è stata messa a fuoco e divulgata in modo organico e con vastissima documentazione da Paolo Barnard, pioniere della tv-verità prima con Santoro ai tempi di “Samarcanda” e poi con “Report”, fino alla rottura polemica con Milena Gabanelli per la mancata assistenza legale Rai di fronte al mare di querele rimediate in tante inchieste scottanti. Scomparso anche dal web, dove non è più visibile il sito “paolobarnard.info” che raccoglieva un’infinita quantità di scritti, dossier e reportage, il Barnard-pensiero è rintracciabile direttamente su YouTube, dove il giornalista riassume quello che definisce “il più grande crimine” (dal titolo dell’ultimo saggio), oppure su blog come “Disinformazione” che solo due anni fa proponeva il ritratto del “vero potere” secondo Barnard.

Una “profezia”, quella del giornalista italiano, che fa venire i brividi, vista la crisi globale sempre più esplosiva e le immancabili “ricette anti-crisi”, puntualmente annunciate con anni di anticipo dal reporter più scomodo d’Italia: misure così dure e impopolari da decretare la fine di decenni di conquiste democratiche. La sua tesi: le antiche oligarchie terriere, messe in crisi dalle lotte sindacali e democratiche del ‘900, si sono “riprese il mondo” attraverso l’alta finanza, riducendo all’impotenza gli Stati grazie al “ricatto” del debito pubblico, prima fittizio, ma poi divenuto sciaguratamente “privato” con il suo silenzioso trasferimento alle centrali finanziarie mondiali. Operazione coronata dall’introduzione dell’Euro – moneta che non appartiene a nessuno Stato, neppure a Bruxelles – e dal Trattato di Lisbona, vero e proprio «colpo di Stato europeo» che sottrae agli Stati membri ogni residua sovranità: tutte le leggi principali dovranno essere conformi ai diktat di un’élite mondiale, che è in grado di condizionare qualsiasi governo con la leva finanziaria.

Una “spectre” da fantascienza? No, tutt’altro: Paolo Barnard fa nomi e cognomi. Premessa: «Il Potere è stato eccezionalmente abile in molti aspetti, uno di questi è stato il suo mascheramento: il Potere doveva rimanere nell’ombra, perché alla luce del sole avrebbe avuto noie infinite da parte dei cittadini più attenti delle moderne democrazie». Ci hanno messo davanti politici e governi, in modo che il “vero potere” potesse agire «sostanzialmente indisturbato». Non che la Casta sia innocente, naturalmente: le «marionette» che calcano «il cortiletto della politica» hanno «relative torte da spartire», a patto però che «eseguano poi gli ordini ricevuti». Da chi? Da un «colossale e onnicomprensivo ingranaggio invisibile», che secondo l’ex presidente brasiliano Lula «manovra il sistema da lontano: spesso cancella decisioni democratiche, prosciuga la sovranità degli Stati e si impone ai governi eletti».

Secondo Barnard, oggi il vero potere «sta nell’aria», ha avvolto il mondo e dice questo: «Pochi prescelti devono ricevere il potere dai molti. I molti devono stare ai margini e attendere fiduciosi che il bene gli coli addosso dall’alto dei prescelti. I governi si levino di torno e lascino che ciò accada». E’ la vecchia teoria dei “Trickle Down Economics” di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, cioè il neo-liberismo, la scuola di Chicago, il purismo del “libero mercato”. «Questa idea economica comanda ogni atto del Potere, e di conseguenza la vostra vita, che significa che davvero sta sempre alla base delle azioni dei governi e dei legislatori, degli amministratori e dei datori di lavoro. Quindi essa comanda te, i luoghi in cui vivi, il tuo impiego, la tua salute, le tue finanze, proprio il tuo quotidiano ordinario, non cose astruse e lontane dal tuo vivere. La sua forza sta nel fatto di essere presente da 35 anni in ogni luogo del Potere esattamente come l’aria che esso respira nelle stanze dove esiste».
Tratto da www.libreidee.org .

venerdì 29 luglio 2011

Mano destra e mano sinistra : non si possono ignorare !

Rimembro in modo sommario e impreciso una vecchia parabola : la mano destra non può non sapere quello che fa la sinistra . A tale proposito ci sono alcuni individui che fanno l'incontrario : si sdoppiano nella vita e nelle azioni . Sono sinistra quando si tratta di giudicare e pontificare sull'operato degli altri , quando si tratta di proporre , valutare e indicare soluzioni che valgono solo per il popolo , non per loro . Sono destra quando si tratta di fare i fatti propri con grande vantaggio e lucro . In questo consapevolmente ignorando la destra , quello che fa la sinistra .
Nel lavoro , per esempio , sono presenti su tutti i cantieri , normali o abusivi , più abusivi che normali , per prestare la loro opera , come in una sorta di monopolio . Appena smessi gli abiti di lavoro , destra , indossano la sinistra e salgono sui palchi a proporre città ideali , sociale , lavoro , onestà , correttezza , rispetto delle regole e quant'altro per abbindolare i soliti idioti che li ascoltano , il popolo , che forse sperano di poterli emulare nel loro operato , tanto le parole se le porta il vento , il denaro invece , da dovunque esso provenga , non ha olezzo .
Smessi i panni del politico politicante sono subito pronti a vendere titoli (non cultura) , opere artigianali , progetti e mano d'opera a chiunque la chieda , legale o non . Tanto in Italia si sistema tutto , si sana tutto , prima o poi . Intanto gli anticapitalisti accumulano capitali , comprano di tutto , in ogni zona . Loro possono , le regole valgono per gli altri , loro mettono in pratica il detto del prete : fate quello che dico , non fate quello che faccio . Essi sono i predestinati , sono gli unti del signore , sono gli inviati in questa valle di lacrime per portare sollievo e soluzioni per 'o popolo ( parola con 4 zero ) . Intanto ingrassano sulla pelle del popolo che hanno sempre ritenuto inferiore , da sfruttare , da usare , da spremere fino allo sfinimento . Il popolo è ignorante , inferiore , da guidare , da indirizzare nelle scelte . E loro , ben volentieri , dall'alto del loro potere e dei loro vantaggi , si degnano di farlo , concedendosi malvolentieri a questo popolo brutto , sporco e ignorante .

domenica 26 giugno 2011

Con tale padre come ci si può meravigliare del vate .

"Siete tutti camorristi". Il papà dell'assessore aggredisce il presidente dell'Assise

Crispano. Al fratello i carabinieri hanno sequestrato un lotto nella zona Pip

di Pasquale Girone

CRISPANO – Un altro episodio inquietante. Un altro episodio che mette in luce la pessima qualità della classe dirigente che attornia Carlo Esposito. E’ successo al Municipio. Il papà dell’assessore Nunzio Cennamo, quello delle “dimissioni ideali”, sale le scale del Comune in fretta e furia. Arriva al secondo piano ed incontra il presidente del civico consesso Anna Castiello. Un avvocato, figura storica ed autorevole della politica locale. Il papà di Nunzio comincia a sbraitare. Al centro della sua “arringa” il cantiere sequestrato al fratello Biagio nella zona industriale per abusi edilizi. L’operazione è stata condotta dai carabinieri di Crispano, coordinati dal luogotenente Vincenzo Capoluongo. Ma chissà perché il papà dell’assessore se la prende con il sindaco, con l’amministrazione e col Comune. Non si riesce a capire perché inizia, come detto, ad inveire con parole al vetriolo: “Siete tutti camorristi qua sopra”. Poi accusa la Castiello. “Ti sei arricchita con gli incarichi legali”. Il presidente del civico consesso tenta di riportare la calma, di non cedere alla provocazioni, ma il papà dell’assessore passa alle vie di


fatto. Tenta di picchiarla. Non ci riesce solo grazie all’immediato intervento di due dipendenti comunali.

L’episodio è stato immediatamente rilevato dalle forze dell'ordine e, da indiscrezioni trapelate, non confermate dagli ambienti investigativi, i protagonisti di questa ennesima vicenda, squallida e sconcertante, sono stati ascoltati dai carabinieri per gli adempimenti del caso.

Anna Castiello tenta di ridimensionare l’episodio: “Non voglio commentarlo – spiega il presidente dell’Assise -. Il papà di Nunzio è fatto così. Ha capito che ha sbagliato”. Ovviamente non vogliono che il caso esca fuori ed alimenti un’altra polemica inquietante. Ma le parole del papà di Nunzio Cennamo rimbombano nella mente di tutti: “Siete camorristi”. A cosa si riferiva? A chi si riferiva? E poi cosa c’entra lui con il capannone del fratello sequestrato per abusi edilizi dai carabinieri nella zona industriale? Cosa c'entra il Municipio? Cosa eventualmente ha promesso l'amministrazione che non ha mantenuto? Domande senza risposta. Restano i fatti. Imbarazzanti ed inquietanti. Nella coalizione di governo nessuno vuole commentare l'accaduto. ovviamente, nessuno lo dimentichi. A Crispano vince sempre l'omertà.
Da napolimetropoli.it

Il vate Nunzio non si smentisce .

L'assessore Cennamo giustifica la figuraccia: "Sono un cretino"

Crispano. S'inventano le dimissioni "ideali". Non ha avuto il coraggio di presentarsi al protocollo

CRISPANO – Non c’è limite alla decenza. L’atteggiamento almeno incoerente dell’assessore Nunzio Cennamo di “Libera democrazia” diventa un paradosso ascoltando come si è difeso dopo essere stato smascherato. Insomma, ha preso tutti per il culo. Cennamo, infatti, annunciò, il giorno dopo il sequestro del cantiere nella zona Pip allo zio Biagio per abusi edilizi, le dimissioni dall’esecutivo. Lanciò dichiarazioni al vetriolo contro i colleghi di giunta ed il sindaco Carlo Esposito. Mettendo in luce alcuni intrecci e situazioni equivoche e affaristiche che la critica e l’opposizione denuncia da tempo. Convocò i gironalisti nella scuol dello zio Tommaso. Sempre a Crispano. Davanti a testimoni. Lui e lo zio confermarono al decisone: “venerdì mattina si dimette dall’esecutivo”. E puntuale, quel venerdì, arrivò la conferma dei diretti interessati: Nunzio e lo zio Tommaso. Con una lettera l’assessore annunciò pure le dimissioni, dopo il bilancio, anche dal Consiglio. L’ennesima telefonata ai giornalisti: “Mi sono dimesso dall’esecutivo. E me ne andrò dopo il bilancio pure dal Consiglio. Scelte irrevocabili, frutto di un travaglio personale”.

Com’è andata lo sanno tutti. Una sceneggiata napoletana. Anzi, “sceneggiata crispanese”. Nunzio Cennamo non si dimette, va in giunta, approva tutte le delibere all’ordine del giorno e fa finta che non sia successo nulla. Tutti, maggioranza e opposizione, restano a bocca aperta. Raccontano la storia col sorriso sulle labbra, ognuno aggiungendo dei dettagli ironici. Lo stanno ridicolizzando. In realtà, si è ridicolizzato da solo. E la spiegazione che fornisce è ancora più drammatica. Le sue parole non hanno bisogno di commenti.

Assessore Cennamo, ma non ci ha chiamati lei per confermare le dimissioni dalla giunta?

“Si. Infatti mi sono dimesso”.

Assessore, non mi mandi al manicomio. Sono chiusi da tempo. Lei si è dimesso dalla giunta?

“Si, quante volte glielo devo dire?”.

E le delibere votate l’altro giorno


durante la riunione dell’esecutivo? C’è pure il suo nome. E’ una giunta illegale?

“No, assolutamente. Ho partecipato e votato”.

Allora non si è dimesso?

“Si, mi sono dimesso come annunciato”.

E com’è possibile partecipare alla giunta da dimissionario e votare pure le delibere? Mi sfugge qualcosa…

“Io mi sono dimesso, ma solo idealmente. Approvo il bilancio e se non cambiano determinate cose mi dimetto dal Consiglio. Ed è chiaro che se mi dimetto dal Consiglio, vado via pure dalla giunta”.

Quindi non si è dimesso dalla giunta come ha dichiarato. Ho ragione?

“Non vuole capire. Sono dimissioni ideali. Per me la giunta non serve a nulla. Quello che conta è il Consiglio. E se non si cambia me ne vado dal Consiglio”.

Eventualmente se ne andrà dal Consiglio e pure dalla giunta. Ma oggi siede in Consiglio e in giunta. Quindi non si è dimesso…

“Ma si ricorda? Anche mio zio Tommaso disse: . E me ne sono andato”.

Se ne andrà?

“Lei gioca sui verbi. Io, idealmente, mi sono dimesso dall’esecutivo già adesso. In giunta ci vado ed approvo tutto. Tanto la giunta a cosa serve? In Consiglio approvo il bilancio e se non c’è un cambiamento sostanziale me ne vado”.

Ma sa che dopo che ha preso in giro tutti, ha fatto una bella figuraccia?

“Lo so. E che posso dire. Sono un cretino. Ma non me ne vado dalla giunta se non mi dimetto dal Consiglio. Voglio riflettere. Secondo me pure zio Tommaso è d’accordo su questo”.

Ma è consapevole che si sta dando del cretino da solo?

“Si ho fatto una figuraccia perché nessuno capisce la politica”.

Infatti, la politica è proprio roba per cretini. Se non lo sei, non la puoi capire. Parola di assessore. Un assessore che si è dimesso dalla giunta “idealmente”. Virtualmente. Certe cose si vedono solo da queste parti.
Da napolimetropoli.it

lunedì 20 giugno 2011

NUN 'E VULIMME E FURASTIER SOTTO O GIGLIO !!!!!!

Sono parecchi decenni , oramai , dal lontano 1976 , che i giovani e meno giovani di Crispano hanno iniziato a formare una " paranza" per alzare il giglio durante la tradizionale festa in onore della Madonna del Buon Consiglio . Alcuni personaggi , alla ricerca di un poco di importanza per qualche giorno , si ostinano a ingaggiare paranze furastier sperperando soldi della collettività crispanese senza che la stessa ne abbia un ritorno in termini di cultura e tradizione . Non va bene così ! Visto che da noi si sta affermando la consuetudine che sono i giovani del paese a organizzarsi in paranza per alzare il giglio , questi , sono da invogliare e aiutare in tutti i modi possibili , non solo economicamente , facendo sentire intorno a loro il consenso e l'affetto di tutto il paese . In questo modo si rafforza lo spirito di appartenenza alla nostra comunità all'interno della quale , con il contributo di tutti , si valorizzeranno , sempre più , cultura , tradizione e tolleranza . E stato uno spettacolo vedere i giovani , specialmente quelli della omonima " paranza " , molti dei quali appena adolescenti , che , dopo ore , al limite delle loro forze , ritti sotto le " varre o i varretielli " , mascherare dolore e stanchezza con un sorriso . Il sudore che sgorgava copioso dai loro visi , il rossore e le lividure che piagavano le spalle , in modo inesorabile , il dolore che quasi non si avvertiva più , ma fieri di essere là in quel momento , disposti a dare tutto per fare " bella figura " insieme alla loro paranza . Questo spettacolo ripagava e giustificava ampiamente le pur ovvie strusciature , per terra del giglio , le imprecisioni nelle alzate o nelle calate a terra , qualche ondeggiamento di troppo , perché si leggeva nei loro occhi la fierezza , il senso di appartenenza a una comunità , l'orgoglio di esserci e di contribuire a continuare e rafforzare le nostre tradizioni . Meritano rispetto e considerazione questi ragazzi che non hanno temuto di confrontarsi con le tanto millantate e forti esperienze dei tanti partecipanti , non sempre dimostrate . Auguri e un in bocca al lupo per il futuro , cari ragazzi . Bravi , bravi , bravi !!!!!!!!!!

venerdì 17 giugno 2011

UN COLPO AL CUORE : DEVASTANTE !

16 GIUGNO 2000 , VENERDI' . Primo pomeriggio , ore 16,00 , mi avvio all'autoscuola . Crispano è addobbato a festa : domenica è la festa del GIGLIO e tutti sono già eccitati al solo pensiero . Balconi e strade intere addobbati con i colori della paranza locare , si completa il montaggio delle luminarie e il GIGLIO troneggia nella piazza in tutta la sua maestosità e imponenza , orgoglio dei crispanesi : non ci si può definire tali se , nella vita , non si è appoggiato la spalla sotto una " varra " , almeno una volta nella vita . Mi sento strano , con un peso sullo stomaco , penso , dovuto alla cattiva digestione . Mi siedo dietro la scrivania della direzione , accendo l'ennesima sigaretta dopo l'ennesimo caffè . All'improvviso un dolore devastante alla bocca dello stomaco , come un pugno sferrato con tutta la forza in quel punto ! Il dolore , fortissimo , toglie il respiro : mi sento quasi di svenire . Faccio appello a tutto me stesso per cercare di restare lucido . Ricordo le piacevoli letture e il tentativo di pratiche yoga , evito di essere assalito dal panico e , puntando sul fatto che la volontà , la mente può controllare tutto , cerco di rallentare al massimo le mie funzioni vitali , il respiro diventa impercettibile , sudo copiosamente e avverto il gelo di questo sudore su tutto il corpo . Dopo aver superato la fase acuta , mi alzo e provo a camminare per sciogliere la tensione . Rosaria , la collaboratrice , mi guarda spaventata , chiede come sto e dice che ho un colore cereo , da fare impressione . Rispondo che sto meglio e addebito il malore a una cattiva digestione . Né lei , né io stesso sono tanto convinto . Poi seguo il consiglio di andare dal medico e dopo in ospedale con il risultato di essere ricoverato in serata alla clinica San Michele di Maddaloni dove il giovedì successivo mi saranno praticati 6 by pass coronarici .

mercoledì 18 maggio 2011

Testo scaricato da facebbok : da leggere , molto interessante . Ci siamo ficcati in una forma di dittatura .

Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna! PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone: non sia mai che qualcuno lo votasse di nuovo... Gaetano Amato (cit.) P.S. Aggiungo il nome dell'autore per tagliare la testa al toro, visto che sono stato contattato dallo stesso (Gaetano Amato ndr) in cui mi comunicava che tale testo è stato scritto di suo pugno e registrato alla SIAE 8 anni fa.
Di: Mauro 'Puccy' Puccinelli

giovedì 5 maggio 2011

Franco Arbolino dovrà risarcire il Municipio di Crispano .

Si mette anche la Corte conti: Franco Arbolino dovrà risarcire il Municipio
Crispano. Insieme al dirigente condannata anche l'ex segretaria per un appalto
di Pasquale Girone
CRISPANO - Franco Arbolino, dirigente dell’Ente locale, esponente di spicco del Partito democratico ed uomo di fiducia del sindaco Carlo Esposito, e l’ex segretaria generale del Comune, sono stati condannati dalla Procura contabile della Campania. Dovranno risarcire il Municipio della somma di 11mila euro, mentre per Arbolino c’è un aggravio di altre 4mila euro.
A queste somme vanno aggiunte le spese di giustizia. L’argomento riguarda l’affidamento dell’appalto della refezione scolastica ad una ditta controindicata ai fini antimafia. “Ha falsamente attestato – scrivono i giudici nella sentenze numero 476 –, ai fini dell’affidamento alla ditta Ristorm srl dell’appalto relativo al servizio di mensa scolastica presso il Comune di Crispano, e quindi per procurare alla stessa ditta un ingiusto vantaggio patrimoniale, che era stata chiesta ed ottenuta la preventiva informazione prefettizia in ordine alla sussistenza di procedimenti e provvedimenti per l’applicazione di misure antimafia, sebbene in realtà il Comune di Crispano non avesse acquisito dal prefetto le informazioni in merito alla sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della società Ristorm”. In sostanza, Arbolino, durante lo svolgimento di un appalto, ha mentito, attestando di aver chiesto ed ottenuto dalla Prefettura di Napoli il certificato antimafia dell’unica ditta partecipante alla gara. In realtà, ha dichiarato di averlo fatto ma non lo ha mai chiesto né ottenuto. Questa è la ricostruzione dei giudici fatta sia in sede penale che contabile.
Sul prossimo numero di "Mosaico", in distribuzione gratuita sabato prossimo nei paese dell'area a nord di Napoli, approfondimenti ed ulteriori dettagli su una vicenda spinosa. Sotto i riflettori anche alcuni intrecci societari che spiegherebbero, secondo i giudici, l'atteggiamento del Comune. Il quale, anche in questo caso, non ha garantito l'interesse collettivo. Ecco perché Franco Arbolino e l'ex segretaria comunale sono stati condannati a risarcire l'Ente locale.
da Napolimetropoli.it

BELLA SICCOME UN ANGELO .

Una serata normale , quasi banale , conclusa . Improvvisamente una luce illumina la stanza e dietro una figura leggiadra che avanza , un sorriso che conquista e cattura , non riesci a distogliere gli occhi dagli occhi che emanano un fascino unico di dolce consapevole sicurezza che proviene da un'anima che non è di comune mortale . Chi sei ? Forse un Angelo sceso sulla terra per inanellare odi e canti all'amore , unico sostentamento di questo mondo . Capelli di seta , mossi , che incorniciano un volto regolare , bocca piccola , labbra piccole , dove il sorriso alberga in modo naturale , quelle fossette ai lati : uno spettacolo unico , la cui visione ti avvicina all'estasi ! Esitante , incerto , balbetto qualche parola : il tuo sorriso , la tua espressione quasi serafica , il tuo fascino non comune mi danno sicurezza . Ora sono un fiume in piena . Parola dopo parola , parole che coprono le tue parole , non un attimo di silenzio , sguardi a immergersi negli occhi , il tutto a costruire un legame impalpabile , ma più solido e saldo del cemento . Una corda che lega lentamente , ma inesorabilmente , il mio animo al tuo . Il tutto in un attimo che è eterno . Te ne vai ! Dentro resta l'animo colmo e inebriato di un piacere unico , estremo , unico indescrivibile , che annulla tutto , desideri , pensieri , azioni . Che faccio , che dico ? Niente ! Mi godo questi attimi indescrivibili e irripetibili , non irripetibili no . Tutto non sarà come prima ! Dopo aver incontrato te , niente sarà come prima ! Hai rigenerato la mia anima : ora è pronta ad accogliere solo il bello e il superlativo . Il meschino , il mediocre , il falso , il brutto , non possono più trovare posto . E il cuore ? Se la ride sotto i baffi e sogghigna : vedi che ti combina un'incontro con una bella siccome un angelo ? Lui sa che è così : il bello induce il bello , il buono genera bontà , l'amore spezza tutte le catene , rompe tutte le barriere , supera tutti gli ostacoli, abbatte tutte le distanze , non ammette indugi. Amar c' 'a nullo amato amar perdona, presemi del tuo piacer sì forte che mai mi abbandonerà !

sabato 30 aprile 2011

Io , mammeta e tu : la presenza agli eventi di questa amministrazione !

Io , mammeta e tu . Oppure : cricco , crocco e manica 'ncin . Oppure ancora : mimì , cocò e carmine o pazzo . Questi erano i presenti al bilancio partecipato tanto strombazzato dal nuovo messia : il vate nunzio . Spesi tanti dei nostri euro per pubblicizzare un evento al quale erano presenti il suddetto , l'Esposito , sindaco sciolto per camorra e qualche addetto ai lavori che deve raccogliere tanti punti presenza per ritirare il dovuto : favori e prebende varie . Sembra essere tornati agli anni '70 , quando i comunisti piazzavano una scrivania in piazza e insieme a quattro gatti , dei loro , dicevano di avere raccolto le istanze d' ò popolo . Si sentivano e si erano autoinvestiti come depositari del verbo , della verità assoluta , che gli consentiva di pensare solo ed esclusivamente agli interessi loro . E 'o popolo , una parola con quattro zero , è stato solo sfruttato , usato , umiliato e offeso da questi venditori di fumo e chiacchiere che hanno solo curato , ieri come oggi , i loro interessi , grazie al consenso estorto al " POPOLO " riempendolo di bugie e false promesse . Ultima annotazione : non si sono presentati alle elezioni con un programma dove sottoscrivevano delle cose da realizzare e su cui chiedevano il consenso ? Il programma elettorale è solo carta straccia se ogni tanto devono chiedere lumi al " POPOLO " ? Già pochi mesi fa , sempre il vate nunzio , ha fatto girare delle persone , a quattrocento euro al mese , per tre mesi , per conoscere idee , bisogni , proposte e suggerimenti , su un stampato , in forma anonima . Altra presa per i fondelli : chi garantisce sulla autenticità dei risultati ? . Il lupo perde il pelo , non il vizio !

venerdì 22 aprile 2011

Un frate in odore di Santità : Salvatore Pagnano di Crispano .

Fra’ Salvatore Pagnano, un’eccezionale ma ancora misconosciuta figura di frate carmelitano, nato il 1° dicembre del 1685 da Domenico e da Isabella Vitale , a CRISPANO , il cui fascicolo preparatorio al processo di beatificazione, iniziato nel novembre del 1772 (l’anno successivo cioè a quello della sua morte, avvenuta a Capua il 9 gennaio del 1771) e concluso dopo un decennio circa, giace ancora, ingiustificatamente dimenticato, tra le carte dell’Archivio arcivescovile di Capua (4). Ancora giovanetto, il 12 luglio del 1703, il Nostro vestì il saio religioso nel Convento dei Carmelitani di Caserta. L’anno successivo professò i voti e, dopo un duro quadriennio di studi, ascese al sacerdozio il 12 dicembre del 1708. Per le sue rare virtù intellettive fu inviato a Melfi, in Basilicata, dove, dopo un periodo d’insegnamento in Dogmatica presso il Collegio dei Chierici, gli fu affidata la cura dei Novizi. Eletto Priore a Venafro passò poi prima nei Conventi di Aversa e Piedimonte d’Alife, e quindi in quello di Napoli, dove lo raggiunse la nomina a Superiore Maggiore della Provincia di Terra di Lavoro e Basilicata, incarico che egli assolse con grande impegno e dedizione. Trasferito a Capua nel 1734 circa, vi rimase per il resto della sua vita edificandovi, tra l’altro, il Convento di S. Gabriele Arcangelo, alla cui conduzione prepose quale Priora, per averlo coadiuvato nell’impresa, Suor Maria Angela del Divino Amore, al secolo Angela Marrapese; quella stessa che era stata penitente di sant’Alfonso Maria de’Liguori durante il soggiorno a Liberi, presso Caiazzo, e che più tardi, alla morte del Pagnano, ne illustrerà l’eroismo e le virtù cristiane in lunghe, documentate e accorate deposizioni (5). Nella città sul Volturno il Pagnano seppe ben presto farsi valere, meritandosi la stima dei vari canonici e patrizi e degli stessi sovrani, in particolare della regina Maria Amalia che frequentemente – smesso l’abito regale e indossato quello penitenziale – non disdegnava di passare brevi periodi nel convento delle Carmelitane per praticare gli esercizi spirituali (6). La stima dei reali finì purtroppo per procurargli qualche inimicizia, anche presso le alte sfere ecclesiastiche: il Nunzio Apostolico monsignor Gualtiero Gualtieri e lo stesso arcivescovo di Capua monsignor Giuseppe Ruffo non mancarono, infatti, di ostacolarlo in più di un’occasione. In ogni caso ai denigratori che lo tacciavano soprattutto di essere troppo «facilone» per i suoi modi semplici (da taluni fu addirittura appellato con il poco simpatico epiteto di «Fra maccarone»), Padre Pagnano replicava con un sorriso mansueto. Oltremodo severo era, invece, con se stesso: evitava di andare al refettorio per alcuni giorni della settimana e nel periodo delle novene mariane, nutrendosi nei restanti giorni con scarse quantità di cibo; indossava vesti realizzate con tele di sacco; nell’ora di ricreazione poi, si tratteneva in coro oppure si dedicava alle opere di carità, assistendo i poveri. Morì tra i suoi confratelli «in summes honoris fastigium», come immortalò sul marmo un epigrafista del tempo, ricevendo sepoltura, per decisione di Suor Maria Angela, nel «regal monastero» di San Gabriele.
Un’ultima annotazione per ricordare che il Pagnano aveva conosciuto, in occasione di una sua breve visita a Capua, sant’Alfonso, il quale benché fosse notoriamente poco propenso ad espressioni affettuose con i propri interlocutori e corrispondenti, essendone rimasto favorevolmente impressionato, non solo gli inviava regolarmente quanto andava scrivendo, ma in più di un’occasione, come si legge nelle missive inviate a suor Maria Angela fin qui pubblicate, lo apostrofa addirittura con un «mio caro» che la dice lunga circa la sua ammirazione per questo ancora troppo oscuro carmelitano, meritevole di ben altra fama (soprattutto presso i conterranei), di quella riservatagli finora .

sabato 16 aprile 2011

L'Italia ferita , come curare l'albero malato della politica ?

Dal Sole 24 Ore
«Su quale bilancia si pesa la vita di un uomo? Secondo quale ordine si tirano le somme, da cui risultano il guadagno e la perdita di questa vita, e appare chiaro il suo senso ultimo?» Con queste parole, il 4 novembre 1945, Romano Guardini introduceva a Tubinga la commemorazione dei martiri della Rosa Bianca, gli studenti universitari fucilati su ordine del Tribunale del Reich per aver diffuso volantini in cui denunciavano con verità e coraggio la follia della guerra e le menzogne di Hitler (La rosa bianca, Morcelliana, Brescia 1994, 34).
Guardini rispondeva alla domanda individuando un triplice criterio per misurare una vita: l’ordine delle cose materiali e dunque dell’onestà, del rispetto e della prudenza nel loro uso; quello dell’azione e dell’opera, e dunque del coraggio, della fortezza e della perseveranza nel perseguire gli scopi; e, infine, l’ordine dei beni spirituali e dunque dell’amore e della fede, del sacrificio e del dono di sé. I giovani della Rosa Bianca - ispirandosi al Vangelo come norma di vita - avevano dato senso e valore alla loro esistenza secondo questo triplice ordine.
Un triplice ordine corrispondente a quello del vero, del bene e del bello. E a questa stessa impostazione che vorrei ispirarmi nell’osservare - al di fuori della mischia e con il senso della misura più alto possibile - la scena politica del nostro Paese, in questa stagione convulsa tanto sul piano interno, quanto su quello delle relazioni internazionali.
La verità è la prima misura su cui verificare un cuore e una vita: si può dire che la grandezza di uno spirito si misuri dal grado di verità che è capace di sopportare. La verità non ha bisogno di essere difesa si difende da se stessa Chi si preoccupa troppo di difendere la verità, invece di testimoniarla nella pacatezza delle sue convinzioni, dimostra di credervi poco. Alla verità si corrisponde, si obbedisce: non ci si serve di essa, è la verità che va servita. Proprio così la verità libera dalla maschera, dalle apparenze, dalle false certezze. Gesù stesso ha voluto indicare la perfetta equivalenza di verità e libertà: «La verità vi farà liberi» (Gv 8,32).
Possiamo dire che quanti ci governano oggi siano testimoni della verità? Ci dà questa impressione la scena dei dibattiti parlamentari di questi giorni? Quanti fra gli italiani potrebbero affermare con certezza che coloro che li governano - espressione del loro voto - agiscano secondo una logica che non sia quella fatua dello scegliere ciò che è utile e fa piacere, ma quella profonda, segnata da scelte costose sul piano personale, nascoste agli occhi degli uomini, e per chi crede note al cuore di Dio?
Di quale fra i personaggi della scena pubblica si potrebbe dire quanto Gesù dice di Natanaele: «Ecco davvero un uomo in cui non c’è falsità» (Gv 1,47)? Non il calcolo utilitaristico, non la ricerca dell’immagine, non il chiasso delle apparenze, ma la verità deve essere l’ispirazione profonda di chi intenda servire il bene comune e non servirsene.
La bontà è il secondo criterio di misura del peso e del valore di un uomo: inseparabile dal vero, il bene ne è il volto operativo, l’irradiazione pratica, lo splendore che riscalda e conforta. Come la Verità, così il Bene è inseparabile dalle radici nascoste, dall’essere profondo: «Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni» (Mt 7,16-18).
Di quanti politici è possibile pensare che siano come l’albero buono, che produce i suoi frutti nella fedeltà, perché sceglie di fare il bene anche quando questa scelta possa apparire improduttiva o perdente, testimoniando di preferire la forza della bontà e della benevolenza a ogni logica di potere e di affermazione di sé? E di quanti possiamo pensare che vogliano essere buoni, conservando il tratto che rende dolce la bontà: la simpatia?
Il senso dell’umorismo,la cordialità, l’accoglienza del cuore, sono normalmente la riprova di un albero buono, che non ha bisogno di schermi o di difese, che dà i suoi frutti nell’umiltà e nella pace. E se non sempre è la stagione dei frutti, sia dato a ogni cittadino di esercitare realmente, attraverso un sistema elettorale giusto, quella sapienza del bene, che sa riconoscere ogni uomo nella sua stagione.
Infine, è il bello la misura di un’esistenza: non il bello esteriore, che incanta e acceca, ma quello profondo, rivelato nel segno dell’amore e del dono. In un testo stupendo Agostino afferma che colui che è «l’uomo dei dolori» (Is 53,2) è anche «il più bello tra i figli degli uomini» (Sal 45,3), e che ciò può spiegarsi soltanto con la chiave dell’amore: «Egli non aveva bellezza né decoro per dare a te bellezza e decoro. Quale bellezza? Quale decoro? L’amore della carità, affinché tu possa correre amando e amare correndo... Guarda a Colui dal quale sei stato fatto bello» (In Io. Ep., IX, 9). È qui che si può cogliere quale sia lo specifico di un politico cristiano: credere nel Dio crocifisso, affidarsi al Padre che consegna suo Figlio per noi, questa è la fede, questa la bellezza, anticipo di eternità. In quanti dei nostri politici «cristiani» - quale che sia la loro appartenenza - traspare questa bellezza, quest’amore? Dov’è lo sguardo sereno, abbandonato in Dio senza alcuna ostentazione, di un Alcide De Gasperi? Chi dei protagonisti dell’attuale scena politica passerà al vaglio del triplice criterio proposto da Guardini per misurare il valore di un’esistenza vissuta? Lascio a ciascuno di rispondere a queste domande, se vorrà farlo. A me basta averle sollevate, per amore di tutti, guardando al bene comune della nostra Italia, sconcertata e ferita.
Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto

venerdì 15 aprile 2011

Ultimo discorso di Masaniello prima di essere ucciso .

« Amice miei, popolo mio, gente: vuie ve credite ca io sò pazzo e forze avite raggione vuie: io sò pazze overamente. Ma nunn'è colpa da mia, so state lloro che m'hanno fatto'ascì afforza n'fantasia! Io ve vulevo sulamente bbene e forze sarrà chesta 'a pazzaria ca tengo 'ncapa. Vuie primme eravate munnezza e mò site libbere. Io v'aggio fatto libbere. Ma quanto pò durà sta libbertà? Nu juorno?! Duie juorne?! E già pecché po' ve vene 'o suonno e ve jate tutte quante 'a cuccà. E facite bbuone: nun se pò campà tutta a vita cu na scuppetta 'mmano. Facite comm'a Masaniello: ascite pazze, redite e vuttateve 'nterra, ca site pat' 'e figlie. Ma si ve vulite tenere 'a libbertà, nun v'addurmite! Nun pusate ll'arme! 'O vedite? A me m'hanno avvelenate e mò me vonno pure accidere. E ci 'hanno raggione lloro quanno diceno ca nu pisciavinnolo nun pò addeventà generalissimo d'a pupulazione a nu mumento a n'ato. Ma io nun vulevo fa niente 'e male e manco niente voglio. Chi me vo' bbene overamente dicesse sulo na preghiera pe me: nu requia-materna e basta pé quanno moro. P' 'o rriesto v' 'o torno a dì: nun voglio niente. Annudo so' nato e annudo voglio murì. Guardate!![29] »
Napoli 16 luglio 1647
Da Wikipedia

lunedì 11 aprile 2011

Studi dell'Università di Oxford sulla originalità di un ritrovamento .

Due giorni fa davamo la notizia, quasi in esclusiva per l’Italia, della scoperta di 70 libri di “piombo” ritrovati in Giordania e probabilmente appartenuti ai primi cristiani. Mettavamo in guardia dalla possibilità di una grande bufala ma sottolineavamo anche le enormi implicazioni storiche e sociali che potrebbe avere questo ritrovamento se fosse considerato attendibile (cfr. Ultimissima 3/4/11).

Ieri ci ha pensato La Repubblica a fare un pò di chiarezza e a definire meglio la situazione. Innanzitutto rivela che in copertina in uno dei 70 libri, composti da una decina di pagine, non ancora studiate, ci sarebbe il volto di Cristo e quindi -se partiamo da un presupposto positivo- sarebbe il primo ritratto del Messia nella storia, scoplito tra l’altro da suoi contemporanei. Si accenna che nulla è mai stato trovato di così antico sul cristianesimo e che l’importanza del ritrovamento supererebbe quella dei Rotoli di Qumran (ritrovati a 100 miglia di distanza).

Ritrovamento. Chiarisce anche molti particolari sul ritrovamento, un pò confusi nei primi articoli comparsi sulla stampa estera. I 70 piccoli libri sono ritrovati cinque anni fa in una caverna in Giordania da un beduino (ogni libro in una nicchia), a pochi chilometri da un’antica sorgente dove duemila anni fa, nel I° secolo, si rifugiarono sette messianiche ebraiche dopo la distruzione di Gerusalemme (70 d.C.). Tre anni fa il beduino vende i reperti ad un commerciante, Hassan Saida, che li porta in Israele. Con l’aiuto di due archeologi Jennifer e David Elkington fa pervenire alcuni dei codici alla Oxford University. Dopo l’analisi, la Giordania si attiva e rivuole i codici, il beduino ritorna in Israele con parte dei libri e i due archeolgi cominciano ad essere pedinati e minacciati. The Telegraph, in un’intervista ai Elkington, svela che tipo di pressione stanno ricevendo dalla Giordania e dai trafficanti del mercato nero.

Datazione. Ad Oxford, i primi test confermano che il piombo ha origine nel Mediterraneo, che è del primo secolo e che la corrosione è autentica. Altri test fatti in Svizzera, dal National Materials Laboratory di Dubendorf danno gli stessi risultati. Su alcuni libri compaiono scritte in lingua fenicia (forse) e immagini incise. Vengono tradotte solo due parole: “Salvatore di Israele” e “Yahweh – Dio”.

Interpretazioni. Il Daily Mail, oltre a spiegare meglio le fasi del ritrovamento, dice che l’interpretazione proto-cristiana dei libri è fortemente sostenuta da Margaret Barker, ex presidente della Society for Old Testament study e tra i massimi esperti di primo cristianesimo in Gran Bretagna. Il direttore del Department of Antiquities della Giordania, Ziad al-Saad, ha pochi dubbi. E’ convinto che essi siano effettivamente realizzati dai seguaci di Gesù nei primi decenni dopo la crocifissione.

In un secondo articolo dice che la prova più convincente della tesi di Ziad al-Saad è che su una lastra sembra essere mostrata una cartina della città santa di Gerusalemme con alcune croci al di fuori delle mura della città.
Da UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali ) del 05/04/11.

Come riconoscere un ICTUS Cerebrale .

COME ha salvato la mia... PRENDETEVI 10 MINUTI PER LEGGERLO..... PUO' AIUTARE A SALVARE DELLE VITE Una piccola pausa per una grande informazione Molto importante da non fermare Come riconoscere un'ictus cerebrale.........Durante una grigliata Federica cade.Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove.Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale.Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta. Federica ha avuto un'ictus cerebrale durante la grigliata.Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un 'ictus, Federica sarebbe ancora viva. La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.Basta 1 minuto per leggere il seguito: Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus!!!Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia.Cosa che non è facile. Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un'ictus cerebrale: * Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà); * Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente); * Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso.Descrivete i sintomi della persona per telefono. Un medico sostiene che se mandate questa è- mail ad almeno 10 persone,si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra. Quotidianamente mandiamo tanta spazzatura per il Globo, usiamo i collegamenti per essere d'aiuto a noi ed agli altri. Sei d'accordo?
Di: Elena Miglietti

mercoledì 6 aprile 2011

La città che vogliamo ? No , la città che freghiamo .

Nelle settimane scorse è stato affisso per le strade di Crispano un manifesto con il quale i partiti del centrosinistra comunicano di aver scelto un coordinatore unico
nella persona di Fiorito, ex Rifondazione Comunista.
E' parso fin troppo evidente che quel manifesto è stato "voluto" da Carlo Esposito per testimoniare all'esterno la compattezza del gruppo, assodate le numerose voci di
scollamento all'interno della maggioranza ed i continui rimbalzi i polemici. Scorrendo il manifesto alcuni concetti sono apparsi fin troppo chiari. Il primo:
Esposito si è preoccupato di far firmare il manifesto con i simboli di tutti i partiti della maggioranza, compreso quello di Democrazie e Libertà, che appena quattro anni fa diede vita ad un raggruppamento politico civico che aveva come candidato sindaco lo stagionato Michele Galante il cui slogan elettorale fu :"Non vogliamo in lista con noi persone che abbiano fatto parte del consiglio comunale sciolto per camorra". E difatti a distanza di qualche anno, a testimoniare la vericidità di quell'assunto, troviamo come assessore comunale quel Nunzio Cennamo che nella lista capeggiata da Galante figurava al secondo posto. Il quale Nunzio Cennamo pretese dalla coalizione l'adesione ad un programma politico-elettorale dal titolo " la città che vogliamo", un elenco dei sogni stilato solo per carpire voti all'elettorato. DI quell'elenco dei sogni oggi non si parla più. Anzi, oggi Cennamo è un assessore di Esposito.
Esternamente cerca di far passare il messaggio che lui è contro Esposito - difatti si incontra anche con consiglieri non della maggioranza - ma nei fatti non ha mai preso le distanze da quella che un tempo lui definitiva "amministrazione sciolta per camorra". Ma si sa come va la vita... Lo stipendio da assessore va e viene, la coerenza va bene solo in campagna elettorale.
Ogni tanto l'assessore Nunzio cerca di accreditarsi come uno dalle idee diverse
valorizzando qualche concetto stantìo ma la verità è che lui è il primo sgabello della giunta Esposito. Quando arriverà un nuovo scioglimento, vedrete, sarà il primo a prendere le distanze, tirando fuori dal cassetto qualche vecchio slogan di
quando si professava comunista.
Il secondo concetto da evidenziare è che Esposito ancora si illude, mettendo in fila i simboli del centrosinistra, di dare un messaggio politico all'esterno che mira a dare un'immagine di solidità e compattezza. E fa finta di non capire che a Crispano oramai, al di là dei simboli, che oggi vengono continuamente scambiati e modificati a seconda delle esigenze del momentio, esistono due sole posizioni:
quelli che sono con Esposito e quelli che sono contro. Vale a dire, in sintesi: coloro che stanno con l'amministrazione sciolta per camorra e chi ne ha preso le distanze. Tutto il resto è solo fumo da spendere nei convegni, sui manifesti e nelle chiacchiere da bar. E la città che vogliamo? Qualcuno sarcasticamente l'ha definita "la città che freghiamo .

sabato 2 aprile 2011

SCAFESSOPOLI : nuovo vecchio comune .

C’è un comune , che dopo un referendum , ha cambiato il proprio nome in Scafessopoli , descritto sulle guide turistico come : luogo ameno dove la maggioranza dei suoi abitanti , scafessi appunto , rappresentano il crogiolo e la fucina di tutti i pregi . Le qualità che eccellono sono tra le più antiche e virtuose del circondario , che , appunto gli scafessi , coltivano e valorizzano e per le quali si è alla ricerca dei marchi dop , doc ecc. . Tra gli anzidetti pregi , qualità ed eccellenze , la palma del migliore spetta anzitutto agli scafesso , appunto . Seguono ad una incollatura e chiachiello , e poi a seguire , ma quasi a pari merito , chiattillo , liccaculi , fareniello , muccuso , pignata , cantero , nacchenella , lumèra , figlio ‘ e ‘ ntrocchia , scapucchione , sfessato , turzo , paputo , papuscio , puparuolo , pereta , sarchiapone , mappina , ferlocco , mariuolo , ammartenate , cap’ntesta , cuopp’allesse , votabannera , scumma e fasul , tofa , stuppol , rattuso , ricchione , zoccola , .
Tutti gli abitanti si sono divisi in tante corporazioni tante quante sono i pregi e le qualità suddette . Alcune si sono alleate per rappresentare il meglio : zoccole con chiattilli , nacchenella con lumere , rattuso con tofa e via dicendo . La loro principale occupazione e impegno è il migliorare , allargare e valorizzare la loro corporazione o federazione , con acquisti di nuovi adepti , pagando anche cifre che farebbero impallidire l’attuale calcio marcato . Le loro femmine sono sempre incinte per procurare carne fresca alla causa e quando i maschi della propria federazione o corporazione non “sciosciano” , le femmine non disdegnano incursioni nelle altrui corporazioni immolandosi alla “causa” , piacevolmente ! E’ stato eletto , a capo di questa comunità , da decenni ormai , uno dei suoi massimi rappresentanti : il principe scafesso , nu’ figlio ‘ e ‘ ntrocchia ammartenato , che tiene in pugno la comunità con il bastone e la carota . Tutto funziona con un ingranaggio perfetto : ci sono i collettori di consenso e tangenti che per la maggiore fanno parte rè chiacchiello , cornuti , perete , zoccole e chiattillo , che hanno fatto una santa alleanza al grido di : o scafessopoli o merda . Alle loro spalle operano , defilati e’ votabannera , numerossissimi , difficilmente quantificabili , la maggioranza assoluta , che sono la vera mente di tutto il potere . Le strutture dell’amministrazione sono organizzate in modo tale che negli uffici ci sono degli estrattori che aspirano il respiro di coloro che vi si recano , per essere esaminato ed analizzato : i risultati verranno valutati da un comitato presieduto dal principe . E guai a chi non respira nel modo giusto : peste gliene incoglierà . L’ufficio tecnico , come tutti gli altri , è rifugio di puparuoli , che abbondano , in allegra compagnia di votabbanera , cornuti , liccaculi , perete , tofe e chiachielli , hanno la unica incombenza di anticipare le voglie del principe : lui non deve chiedere mai . Ogni giorno si devono levare , altissime , le lodi al cielo , per averlo fatto nascere a Scafessopoli ! Il comando vigili , farebbe impallidire il più attrezzato ed efficiente esercito é franceschiello , tale è la sua efficienza e solerzia che a in questo comune non si fa una multa , non si contesta una infrazione in toto , dall’insediamento del figlio ‘e’ ntrocchia ammartenato . Tanto è stato profuso nell’educazione e formazione dei paesani , con sedute e corsi dove si registrava la presenza !
Il paese è abitato solo da questi elementi ? Ma no . Ci sono dei poveretti che non hanno nessuno dei pregi o delle qualità suddette che , mortificandosi continuamente , trascorrono la loro misera vita da esseri inferiori prevalentemente nascosti , non partecipano alla vita sociale , stanno sempre rintanati nelle loro case cercando di frequentare solo i loro sfortunati simili . Il lavoro che svolgono , perché bisogna pagare enormi tasse , imposte e contributi vari per mantenere questa allegra brigata di puparuoli , vatabbanera , chiachielli e nacchenella , lo svolgono fuori del circondario paesano , perché il lavoro nell’ambito del comune , è riservato agli eletti , figli , parenti e sudditi dell’ammartenate . Costui ha drizzato le antenne e ha sguinzagliato i suoi giannizzeri perché radio marciapiede dice che alcuni degli infimi sopradescritti , stanchi di tutte le angherie costretti a sopportare quotidianamente , di nascosto , la notte , si riuniscono , novelli carbonari , per tentare una reazione ! Ma dove vanno se non hanno nessuna delle qualità , suddette , che stanno facendo così grande “ SCAFESSOPOLI “ .

venerdì 18 marzo 2011

150 anni dall'unità d'Italia verità vogliamo !

Ieri sera , contro voglia , solo per curiosità , ho partecipato , nell'aula consiliare del Comune di Crispano , alle celebrazioni del 150° dell'unità d'Italia . Molto deluso . Il relatore ha fatto una lezioncina di storia come se si rivolgesse ai bambini della scuola elementare . Cose sapute e risapute che ci propinano , falsamente , per quanto mi riguarda , da oltre 50 anni . Quando si decideranno ad affrontare la verità , quando si decideranno ad aprire gli archivi dell'esercito e a pubblicarli ? Quando si decideranno a dire che l'invasione del Regno delle due Sicilie , stato sovrano , all'avanguardia nella tecnologia , nel reddito , c'erano 430 milioni di lire in oro , nel Banco di Napoli , a fronte di 20 milioni di lire , in carta straccia , nella banca di Cavour dello stato Piemontese . Invasione organizzata dalla massoneria , di cui Garibaldi e l'Inghilterra erano massimi esponenti , per annientare il Regno dei Borboni , cattolicissimo , che contendeva all'Inghilterra , con le sue flotte , il primato sui mari . I Savoia ne hanno approfittato per rimpinguire le loro casse esauste da finanza errata e guerre . Il famoso ascendente , che Garibaldi sembra avesse sui mille , era dovuto solo al fatto che questi individui erano consapevoli che andavano a fare bottino di guerra , stuprare e uccidere chiunque trovavano davanti . Aiutati e consapevoli che erano stati corrotti , dai soldi degli Inglesi , funzionari statali e generali dell'esercito borbonico , dunque una passeggiata . Il bastardo di Garibaldi , ladro di cavali in Venezuela , aveva stretto alleanze con la criminalità organizzata delle zone , dalla Sicilia a Napoli , dove fece accordi con Salvatore De Crescenzo , Tore e Criscienzo , capo di tutta la camorra del napoletano . Questi gli aveva garantito appoggio e facilitazioni per entrare , senza colpo ferire , in Napoli , in cambio della libertà per sé e i suoi uomini , capiparanza , e dell'inserimento , degli stessi , negli apparati di polizia . Pare che la moglie del De Crescenzo , ebbe un posto importante nella pubblica amministrazione . Se qualcuno pensa che io stia dicendo delle stronzate , vada su qualsiasi motore di ricerca e digiti : la vera storia del risorgimento italiano e la meraviglia coniugata all'indignazione lo lasceranno senza parole , esterrefatto . L'unico momento in si è avvicinato , il relatore , molto , ma molto superficialmente , ad un minimo di verità , è stato quando ha citato il difetto che è l'essenza di noi italiani : quando le nostre idee non sono condivise dalla maggioranza , invece di combattere , trovando motivazioni e argomentazioni valide a supporto delle proprie idee , legittime quanto vuoi , che si fa , si espatria , ci si lega con stranieri della peggiore specie , pur di conquistare il potere con la forza e ammazzare chiunque , fino a ieri fratelli , si ponga sulla loro strada . E' quanto hanno fatto molti così detti intellettuali o "eroi " del regno dei Borboni , scappati o cacciati e ritornati insieme agli invasori garibaldini , fornendo notizie utilissime a permettere di semplificare le operazioni . Mi viene in mente la famosa battaglia delle Termopili , dove nel 480 avanti cristo , 300 Spartani della Grecia antica , furono sconfitti da Serse , il persiano , grazie al traditore greco Efialte che condusse l'esercito persiano attraverso un sentiero di montagna . Efialte era stato cacciato da Sparta perché , a causa delle sue deformità , non poteva essere un guerriero spartano . Comunque 300 spartani tennero testa a decine di migliaia di persiani uccidendone 20.000. Questo è comunque un brutto vizio Italico grazie al quale abbiamo avuto secoli di dominazioni , grazie agli stessi Italiani . Oggi c'è la LEGA a incarnare questa negatività . Speriamo che vengano smascherati al più presto . Sono la negazione della democrazia . Ora l'Italia l'abbiamo , bella e maledetta . Nessuno vuole tornare indietro , ma la verità è una delle condizioni principe per andare avanti tutti insieme , consapevoli delle nostre qualità e capacità . L'abbiamo dimostrato nei secoli . Abbiamo in noi i geni degli antichi Romani , i cui primati , in molti campi , non sono stati ancora eguagliati . Viva l'Italia nella verità .

martedì 8 marzo 2011

OTTO MARZO ALLA ROVESCIA .

LA DEPUTATESSA-ESSA-ESSA PDL MELANIA RIZZOLI LA SPARA GROSSA: "A SINISTRA DONNE ELETTE GRAZIE A FAVORI SESSUALI" - NON SOLO: "L’A FESTA DELLE DONNE OGGI NON HA PIÙ SENSO, RAPPRESENTA UNA FORMA DISCRIMINAZIONE E PONE UNA DISTANZA TRA UOMINI E DONNE. È UNA COMMEMORAZIONE INUTILE. SE CI DEVE ESSERE UNA FESTA DELLA DONNA, ALLORA SI ISTITUISCA ANCHE UNA FESTA DELL’UOMO"...
Nessun nome né casi specifici, ma «le voci ci sono» e rischiano di rovinare l'otto marzo più manicheo della storia repubblicana. Lo schema che vuole l'altra metà del cielo divisa a sua volta in due quarti, uno virtuoso e meritevole (le donne di sinistra) e l'altro corruttibile e amorale (quelle di centrodestra), non è aderente alla realtà, neppure a quella del Parlamento.
Perché se ci sono elette (o eletti) per meriti non politici si possono trovare anche a sinistra. A rompere il tabù è stata Melania Rizzoli, medico, parlamentare del Pdl e membro della Commissione Affari Sociali. Rispondendo a una domanda di Klaus Davi non ha escluso che ci possano essere parlamentari della sinistra elette dopo essersi concesse sessualmente ai capi di partito.
Ci sono «deputate e deputati - ha spiegato - che non hanno un curriculum politico che giustifichi la loro presenza in Parlamento. Ci sono evidentemente altri motivi». La principale accusa che le opposizioni rivolgano al centrodestra, insomma, si potrebbe ribaltare e applicare al centrosinistra. Come se non bastasse, a Klauscondicio , Rizzoli ha preso di mira anche la festa della donna.
«L'8 marzo andrebbe abolito e cancellato dal calendario come festa delle donne. Una commemorazione che io personalmente non ho mai festeggiato perché frutto di una distinzione di genere. È una festa superata, istituita nel 1908 in seguito all'incendio che colpì una fabbrica di camicie dove lavoravano numerose donne. Fu proclamata per regolamentare e migliorare il lavoro femminile. Oggi non ha più senso, rappresenta una forma discriminazione e pone una distanza tra uomini e donne. È una commemorazione inutile, che non aiuta a migliorare la condizione del lavoro femminile. Se ci deve essere una festa della donna, allora si istituisca anche una festa dell'uomo».
Tesi che, in linea di principio, non contraddice nessuna rivendicazione femminista, ma tocca un simbolo difficile da mettere in discussione. Una data sulla quale, quest'anno, la sinistra punta molto e intende trasformare in un'occasione di lotta contro il governo. In agenda c'è la consegna delle firme Pd contro Silvio Berlusconi e i cortei separati a causa della presenza delle donne di Fli, non gradita a tutte le militanti rosa. Altro che abolizione. Per Barbara Pollastrini, deputata Pd ed ex ministro, l'otto marzo dovrebbe diventare «un giorno festivo vero».
Le donne sono «le più penalizzate nel lavoro, nelle carriere, nella scelta di maternità, nel carico di impegni». Poi «questa volta», sottolinea Pollastrini, «c'è una ragione in più per festeggiare: siamo in tantissime a rialzare la testa e a battagliare, sono mimose di lotta».
Insomma la festa non può che avere il marchio di «Se non ora quando», la manifestazione della sinistra contro il governo. E poco importa se questa coloritura terrà fuori almeno i due terzi del genere femminile. Importa ancora meno che in Parlamento le voci sulle candidature per meriti di letto lambiscano anche la sinistra. Le appartenenze politiche, in questo otto marzo, pesano più dei legittimi interessi di genere.
Da Dagospia.com

lunedì 7 marzo 2011

I Briganti : falsi eroi o semplicemente vincitori ?

NAPOLI, A PALAZZO VENEZIA
APERITIVO CON I BRIGANTI:
FALSI EROI O SEMPLICEMENTE VINCITORI ?

Sabato 12 febbraio 2011 a Napoli, presso Palazzo Venezia si è tenuta la presentazione del libro “Un Eroe Dalla Parte Sbagliata”(Besa editrice – 130 p.p. – Euro 11,00) dell’autrice barese Chiara Curione.
L’evento, che ha aperto una serie di appuntamenti che la testata “Il Brigante” dedicherà ai temi che da oltre dieci anni difende e diffonde, è stato introdotto e moderato dal suo direttore e fondatore Gino Giammarino. Nel suo intervento introduttivo il moderatore ha colto la palla al balzo per far riflettere i presenti sul fatto che non sempre gli eroi sono coloro che vincono (come ci vorrebbe far credere chi continua ad avallare la storiella dell’unità e dei fratelli d’Italia), bensì coloro che decidono di lottare per un ideale o per riconquistare una libertà rubata e nascosta dalle menzogne, proprio come fecero allora i cosìddetti Briganti.
Il libro tratta la storia di un bambino conteso tra i nonni: la nonna materna, milanese, e quelli paterni, pugliesi; proprio questi ultimi raccontano al bambino la storia di un loro antenato che dopo aver combattuto come sergente a fianco dei Garibaldini, capita la truffa, abbandonò tutto per schierarsi con i borbonici tra le bande dei Briganti. Un riuscito espediente letterario per passare ai ragazzi nelle scuole la vera storia del Sergente Pasquale Romano, personaggio dalla grande dignità ed animato da ansia di riscatto oltre alle capacità militari che è facile immaginare.

A movimentare il dibattito sono stati una serie di ospiti tanto brillanti quanto disomogenei: il preparatissimo scrittore Vincenzo Martongelli, capace di affascinare il pubblico con voli pindarici ed intuizioni geniali, Andrea Balìa esponente del “Partito Del Sud” e particolarmente toccato dal romanzo per la somiglianza con il suo passato in quanto discendente per parte di madre anche egli dalla famiglia di un noto Brigante, Carmine Crocco, e, infine, da Antonio Salvia in rappresentanza di “Insieme per la Rinascita”, movimento molto attivo e determinato a spronare particolarmente i giovani contro i soprusi del nord. In più, una serie di sollecitazioni, anche polemiche, dal pubblico hanno contribuito a rendere l’incontro vivace e stimolante.

Poi, tutti nello splendido cortile-terrazzo di Palazzo Venezia, ospiti di Gennaro e Cristina Buccino, squisiti padroni di casa, per sorseggiare un aperitivo, acquistare il libro, farsi firmare la dedica come da rituale e stare un po’ insieme per un po’ di sane pubbliche relazioni.
Di Riccardo Giammarino da ilBrigante.it

A proposito di Federalismo .

Prima che possa iniziare una qualche “notte del Gran Consiglio”, il Parlamento ha celermente approvato la legge che disciplina quello ch’è stato definito «federalismo municipale», così determinando le condizioni per cui i resti mortali di Carlo Cattaneo possano rivoltarsi nella tomba, in una sorta di moto perpetuo. Già, perché il federalismo non può essere altro, che il risultato d’un processo aggregativo: il foedus dei Romani era un accordo pubblicistico, il cui omologo privatistico era il pactum; l’uno e l’altro, però, determinavano la convergenza verso un risultato unitario di entità, collettive o individuali, originariamente distinte, mentre nel caso della legge ora approvata l’effetto è di tipo opposto, sostanzialmente disgregativo, in termini di decentramento tributario. E meno male che il TG1 (è quanto dire!) se n’è accorto e si è limitato a definire il fenomeno, in maniera più realistica, «fisco municipale». D’altronde, il processo federativo dà vita a una realtà di natura politica (si pensi, fra i tanti esempi, alla Confederazione Elvetica, agli U.S.A., al Brasile), della quale il profilo tributario costituisce soltanto un corollario, il che mi fa temere che il funzionamento del nuovo sistema di fiscalità decentrata incontrerà, a voler essere benevoli, più di qualche ostacolo.

Ma, allora, giacché ci siamo, interroghiamoci anche su un’altra realtà federalistica, di tutt’altro genere, vale a dire, l’Unione Europea: qui l’apparenza del fenomeno è politica, però le cose ugualmente non funzionano come dovrebbero, nel senso dello sbilanciamento del rapporto a favore di Francia, Germania e, in parte, Inghilterra. Già, ma soltanto l’apparenza del fenomeno è politica, perché, se lo si esamina con attenzione, non sarà difficile rendersi conto che quella ch’è stata realizzata è soltanto l’Europa economica, mentre quella politica è ancora più che di là da venire; e chissà se (prima che quando) verrà, visto che alle suddette “nazioni forti” una limitazione di sovranità poco o nulla conviene.
Di Sergio Zazzera Da ilBrigante.it

domenica 6 marzo 2011

17 marzo : festa dell'unità d'Italia .

FESTA PER L'UNITA' D'ITALIA IL 17 MARZO: I COSTI SONO OVVIAMENTE A CARICO DEI LAVORATORI
Ecco perché a causa del ponte, oltre che i lavoratori, anche le aziende hanno poco da festeggiare
da Intrage
Per le celebrazioni del 150° dell'unità d'Italia, è ormai stabilito per legge (Decreto legge n. 5/2011) che il 17 marzo sia considerato giorno festivo. Ma per evitare ulteriori costi a carico della finanza pubblica e delle imprese private, il giorno di riposo sostituirà, per il solo 2011, la festività soppressa del 4 novembre, che ai temi dell'austerity (1977) venne spostata alla prima domenica del mese. Al 4 novembre, in virtù di quelle norme, si applicano di solito le disposizioni previste per le festività che cadono di domenica: i lavoratori dipendenti hanno diritto ad un giorno di retribuzione ulteriore, in aggiunta al normale stipendio mensile, che deriva dalla mancata possibilità di usufruire della festività. Ma, col Decreto appena approvato, le regole previste per il 4 novembre, si applicano alla nuova festa nazionale.
Perciò i lavoratori, nel prossimo mese di novembre 2011, non riceveranno in busta paga il pagamento di una giornata, in aggiunta alla normale retribuzione, poiché, per compensare, avranno fatto festa il 17 marzo. I lavoratori retribuiti sulla base delle ore di lavoro effettivamente prestate, come ad esempio colf e badanti, avranno diritto - per la festività - alla normale retribuzione giornaliera, comprensiva di tutti gli altri elementi accessori, in misura pari ad 1/6 dell'orario settimanale di lavoro. Se invece quel giorno dovranno lavorare, avranno diritto, per quella giornata lavorata, ad una maggiorazione del 60 per cento del compenso.
Siccome il giorno in questione capita di giovedì, già tutti parlano di ponte del 17 marzo. Sul web molte agenzie e siti di viaggi hanno perfino dedicato una pagina all'evento, proponendo pacchetti viaggio ad hoc. Se questo sarà l'orientamento prevalente, per le aziende non ci sarà affatto da festeggiare.

Fonte: Intrage, 25 febbraio 2011
Pubblicato su BASTABUGIE n.182

Un uomo , una donna : società di mutuo soccorso

Lui , lei . Maschio , femmina . Uomo , donna . Lo yin e yang . Gli opposti ma complementari . Opposti ma attratti , uno non può esistere senza l'altro . Perché ? Parliamo dell'uomo e della donna , il cui rapporto attuale di complementarietà è scaturito attraverso un mutamento durato centinaia di migliaia di anni per un solo fine : il mantenimento e la diffusione della specie . Immaginiamo i nostri antenati , forse qualche milione di anni fa , alle prese con la sopravvivenza quotidiana : il maschio sempre pronto ad accoppiarsi per trasmettere i suoi geni , con la fissa dell'immortalità , rinnovandosi appunto nei suoi discendenti . La femmina , anche lei con la stessa fissa del dell'immortalità , ma , secondo me , per essere sicura della provenienza e sopravvivenza della sua progenie , del suo 50% di geni , si è assunta l'onere di farla sviluppare in sé e di seguirla fino alla sua emancipazione . Questo processo , al periodo a cui ci riferiamo , era a riuscita che si avvicinava allo 0% di possibilità . A questo punto , per la diffusione della specie e dei propri geni (l'immortalità) , si incominciano a differenziare nei ruoli e compiti cedendo , l'uno e l'altra , un po della propria autonomia e libertà . La femmina , appena mette al mondo un figlio , ha grossissime difficoltà a procurare il cibo per sé e per la progenie , è molto soggetta agli attacchi degli altri predatori e concorrenti della stessa specie , specialmente maschi che , eliminando il piccolo , la femmina torna subito fertile e pronta ad accoppiarsi . Ora una femmina e un maschio , per il suesposto motivo , danno vita a una società di mutuo soccorso . Il maschio si assume l'onere di procurare il cibo per sé , per la femmina e i nascituri , pretendendo dalla femmina la certezza della paternità ( illusoooooooooooooo) , perché nessuno crescerebbe il figlio di un altro . La femmina si impegna ad allevare solo figli del suo compagno , senza dover procurare cibo durante la gravidanza e la crescita iniziale dei figli . Relegando la femmina al prevalente ruolo di procreatrice , il maschio è più libero di spandere , il più possibile , i suoi geni e il sé all'infinito : l'immortalità ! La femmina , per garantire la sopravvivenza del rapporto , prende le sue contromosse e sviluppa richiami sessuali molto forti : seno e didietro sempre molto sviluppati , lineamenti sempre meno marcati e spigolosi , sempre più rotondi , per dimostrare la sua continua ricettività di femmina . Questo è un chiaro segnale al maschio : se ti distrai troppo con le altre , io sono pronta a ricambiare con la stessa moneta , non garantendoti la paternità della discendenza . Solo lei è certa del padre della creatura che porta in grembo ! A questo punto , la Società di mutuo soccorso , dopo milioni di anni di funzionamento , si può dire che è stata una delle grandi conquiste dell'umanità !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Hahahahahahaha . Scusate per la semiserietà della ricostruzione del rapporto di coppia , negli umani .

sabato 26 febbraio 2011

Inno all'amore

Sarà l'amore [HD]
di Mario Salis (video)
3:32
Sarà l'amore
ad indicarci la strada del cuore
popoli sotto un unico sole
la terra tutta da abbracciare

Saranno guai
per chi duro avrà il suo sguardo
per chi vuole restare bugiardo
bruciando tutta la luce del mondo

Evidenti come il sole
saranno il nostro quotidiano pane
nostri figli nostre parole
nostri sogni nostro volere

Fulmini di cielo stellare
cancelleranno ogni dolore
mai più un perdono da vendicare
mai più un odio da conquistare

Sarà l'amore
ad indicarci la strada del cuore
popoli sotto un unico sole
la terra tutta da abbracciare

Sarà l'amore
la nostra arte migliore
a sconfiggere ogni male
a brillare a brillare

Luminosi campi di grano
saranno il nostro pane quotidiano
la nostra nave la nostra rotta
la nostra unica salvezza

Saremo raggi come te di albe
aurore limpide praterie selvaggie
una scintilla che ci accumuna
saremo noi la nostra fortuna

Sarà l'amore
la nostra parte migliore
a sconfiggere ogni male
a brindare a ballare

venerdì 25 febbraio 2011

Strisce blu , parcheggi illegittimi .

Strisce blu, parcheggi illegittimi. E' bufera
"Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico", recita l'articolo 7 comma 6 del codice della strada. A rispolverarlo sono le Iene che in un servizio sui parcheggi a Milano mostrano una illegittimità palese che investe centinaia di amministrazioni pubbliche (Comuni) che riscuoterebbero illegittimamente la tariffa del parcheggio a pagamento su parcheggi non regolari. Altra conseguenza non di poco conto è che nell’eventualità che sia stata elevata una multa in queste aree di sosta l’ammenda può essere contestata con certezza di vincere il ricorso.
Scoppia la bufera, il tam tam si diffonde a macchia d'olio e gli autmobilisti sul web si ribellano. "Vergogna, sempre a fregare i poveri cittadini" si legge sui forum. E ancora: "Maledetti puffi del parcheggio. Non paghiamo più".
Si prevedono una pioggia di ricorsi, richieste di spiegazioni alle amministrazioni, un superlavoro per gli amministratori per mettersi in regola. Un parcheggio per essere regolare, dunque a norma di legge, deve essere ubicato fuori dalla carreggiata, cioè non tra un marciapiede ed un altro ma in aree ubicate fuori.
Il servizio della trasmissione di Italia 1 è chiara ed interpella anche tre avvocati che tutti si dicono concordi con la “lettura” dell’inchiesta giornalistica. Interpellata anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, non è sembrata al corrente della situazione ma si sarebbe impegnata a regolarizzare i parcheggi “fuori legge”.
Da Affaritaliani.it

mercoledì 23 febbraio 2011

Ci sono Pasquale che non sono quelli di Totò !

Io , Pasquale , non il Pasquale di Totò , non mi rivedo per niente nell’articolo pubblicato su Riprendiamoci Crispano . Non si può offendere , come fa , le persone oneste e perbene di questo paese , che sono tante , con la scusa di chiamarle a lottare contro Esposito , in una specie di santa alleanza . Alcuni giovani , che io ho sempre definito dei voltagabbana inaffidabili , arrivisti , che oggi si ergono a moralizzatori e salvatori della patria , contribuirono , nel 2008 , a rafforzare questa situazione rispondendo alla chiamate del novello messia , il Vate Nunzio con la città che lui vuole e che sta realizzando sulla pelle e a spese del cittadino , il più ipocrita tra i compagni di merenda di Esposito , sindaco sciolto per camorra . Il Nunzio chiamò a raccolta i giovani in un’armata brancaleone capeggiata da un ipocrita vecchio opportunista democristiano , che ha sempre e solamente privilegiato i suoi interessi (vedi palazzo di fronte alla chiesa) . Gli sviluppi di quella iniziativa è sotto gli occhi di tutti : quelle elezioni servirono solo a dare visibilità e maggiore potere contrattuale al Vate Nunzio tanto da farlo diventare oggi uno degli assessori più potenti della giusta del Sindaco Esposito . Sempre questo gruppetto di arrivisti inaffidabili , sopra citato , l’anno scorso si mise sotto la bandiera di un ex assessore della giunta Esposito , sciolta per camorra credendo , finalmente , di accomodarsi nella sala dei bottoni . Altro tentativo vano perché l’elettore , dovendo scegliere tra la fotocopia (La Sala ) e l’originale (Esposito ) , ha chiaramente scelto l’originale mandando un segnale molto chiaro : non ci prendete per i fondelli , tanto sappiamo che già eravate d’accordo a spartirvi il comune ! C’è poi il giornalista , di un giornale locale , che dopo aver fatto la santa alleanza con qualcuno degli arrivisti suddetti , non perde occasione di attaccare l’amministrazione . Le persone non hanno dimenticato che costui era sul libro paga dell’amministrazione Esposito sciolta per camorra . Perché tanti attacchi all’attuale amministrazione se la maggioranza di loro sono gli stessi sciolti per camorra ? Io , Pasquale di questo paese , sono tra i pochi che ha combattuto apertamente , in Consiglio Comunale , il Sindaco Esposito . Altri , a parole lo criticavano , poi nei momenti importanti si defilavano abilmente . Io , sono tra quelli che hanno denunciato nelle sedi competenti le nefandezze di quella Amministrazione . Nel momento in cui si insediò la Commissione di accesso , durante un Consiglio Comunale , fui l’unico a essere contrario a votare un documento a sostegno del Sindaco Esposito , documento votato da tanti Consiglieri , assessori e sostenitori esterni . Anche Consiglieri che già allora si richiamavano al centro destra , ma in attesa di qualche prebenda dall’amministrazione , votarono a favore di quel documento . Alcuni di quei personaggi cercarono di riciclarsi come alternativi all’eredità dell’amministrazione di centrosinistra , poi alla prima sconfitta , sono tornati sotto l’ala protettrice dell’Esposto .
Radio marciapiede dice che il Vate sta ricontattando alcuni della vecchia armata brancaleone per prepararsi a sostituire l’Esposto .

lunedì 21 febbraio 2011

Una bella serata a teatro

La commedia " L'ospedale degli infermieri scalzi stanza 327 " da me vista ieri sera a Caivano , ha regalato agli spettatori una gran bella serata . Si alternavano sorrisi a risate a crepapelle senza soluzione di continuità . E' una di quelle serate dove sia lo spirito che la mente trovano momenti di rasserenamento e di rilassamento molto importanti , troppo rari , purtroppo . Sono quelle rare occasioni in cui veramente , appena si apre il sipario , vieni talmente coinvolto che , naturalmente , tutto il quotidiano viene lasciato fuori e sei tu , solo con quella rappresentazione . Grazie a tutti voi , dell'associazione culturale " attivi@mente " , che avete reso possibile tutto questo . Tutti molto bravi , anche se devo confessare che qualcuno , sia tra le donne che tra gli uomini , ha raggiunto livelli di interpretazione molto alti . Grazie comunque a tutti e buona notte !

sabato 19 febbraio 2011

Giacomo Leopardi : Il Sabato del Villaggio

La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

Il potere dei soldi e la ricchezza della dignità

Con i soldi puoi comprare un abitazione ma non casa, con i soldi puoi comprare un orologio ma non il tempo, con i soldi puoi comprare un letto ma non il riposo, con i soldi puoi comprare un libro ma non cultura. Con i soldi puoi comprare un medico ma non la salute, Con i soldi puoi comprare una posizione ma non il rispetto, Con i soldi puoi comprare sangue ma non la vita, Con i soldi puoi comprare sesso ma non amore. Ecco è da questo chiaro proverbio cinese, che parto per cercare di comprendere l’attuale situazione politica italiana, spiccatamente quella “parlamentare”, che mi desta non stupore, non sgomento , ma semplice voglia di fare analisi, da giovane , appassionato di politica quale “purtroppo” sono.

Vedete , il mio presidente, il vostro presidente, il loro presidente del Consiglio è effettivamente un uomo straordinario perchè senza remore, senza pudore, senza freni, senza limiti, senza controlli, senza padroni, ma una cosa c’è l’ha i soldi e Dio solo sa quanti questo uomo ne ha, senza in questo caso è solo l’Italia. Noi, il resto, i giovani che non trovano lavoro o poco nella crisi economica e sociale in cui versa il nostro Bel Paese, senza soldi sono le aziende che hanno difficoltà di credito dalle banche, senza ancora gli anziani con la pensione minima, le casalinghe, gli operai, gli agricoltori e tutti i settori sociali. Mentre in Parlamento, lì di soldi, almeno per sentito dire, in questo periodo, sembra ne girano parecchi ma anche benefit di altro genere, quali cariche, posti per parenti e amici , candidature futuribili.

E li che incominciano a “dissolversi” gruppi di partito , tutti vanno al gruppo dei “Disponibili” o ritornano all’ovile mesti o felici in ogni caso più ricchi di stipendio o di regalie , insomma “le Ruby da Parlamento”, “puttane” più volgari delle stesse signore che praticano l’attività più antica del mondo, perché almeno quelle hanno la “dignità” di esercitarlo di professione e non “occasionalmente”. E noi dal nostro televisore o dal pc vediamo queste “api” spostarsi da una parte all’altra dell’emiciclo appena vedono miele, e li a dichiarare paroloni altisonanti in tv come : “La mia esperienza in FLI è finita” , “Sto riflettendo”, “Orgogliosamente trasformista”; ma quale orgoglio? Ma che dite? Ma cosa voi osate affermare tal parola, l’orgoglio è semplicemente antitetico al vostro agire , al vostro muovervi, al vostro gesticolare e ancora di più rispetto al vostro parlare.

Vedete , in questo , a mio modesto parere la nostra Italia deve cambiare, e come ha giustamente sottolineato il presidente Fini nel suo editoriale sul Secolo d’Italia: “Sappiamo che il nostro è un progetto ambizioso e quindi difficile. Ma soprattutto sappiamo che va spiegato agli elettori più che agli eletti”, ecco, da questa frase , soprattutto noi giovani dobbiamo “ripartire”, ponendoci di cercare il vero consenso dal popolo per il nostro ideale.

Forza ragazzi, più grintosi di prima. La nostra idea di “nazione” deve trovare risorse nella nuova classe dirigente , in noi giovani dai venti ai trent’anni. La classe dell’Italia del 2020 : Nei futuri professionisti, dirigenti pubblici, professori, commercianti, lavoratori. Non aspettiamoci nulla di buono da quattro vecchi incravattati in cerca di sistemazione per famiglia e ricca pensione parlamentare, ma seguiamo chi come il nostro leader e quanti hanno il coraggio di seguirlo non si piegano ad essere delle ruby da Parlamento ma antepongono al potere dei soldi la ricchezza della dignità.
Con fiducia. Più Forti di prima.
( di Davide Califano da Generazione Italia )