martedì 10 aprile 2012

Il popolo dei caproni .

Egregio Direttore,
le scrivo per dirle la mia opinione su questa orribile faccenda giudiziaria che al momento interessa la Lega ma che potrebbe delineare in futuro una prospettiva alquanto appetibile per altri movimenti partitocratici simili. L'Italia è notoriamente un paese di pecore che vivono di fede politica, di fedeltà al colore del partito e di promesse fantasma date in pasto al popolo durante le elezioni ma subito ritirate a campagna elettorale conclusa.

Il partito, qualunque esso sia, lucra su quella che ipnoticamente è la cieca fedeltà del popolo, quando c'era la Democrazia Cristiana e il partito era alle stelle vista la larghissima maggioranza di sostegno elettorale, ecco spuntare nella folla i primi ladri e traditori della fede politica, così il partito chiudeva i battenti e i pochi rimasti, come scarafaggi impazziti dalla troppa luce e desiderosi del buio, si riciclavano in altri partiti come quello berlusconiano o quello del tristemente noto Ulivo.

Le cosiddette "facce da ladro" della politica non sono mai cambiate e non è cambiato il buongusto degli italiani di vederli continuamente al potere nonostante la palese ruberia quotidiana. Questo perché? Per la sacrosanta e intramontabile fede nel partito. Nel mio paesotto emiliano, da millenni rigorosamente comunista, i vecchi vanno ancora a votare il partito comunista perchè i loro bisnonni e trisnonni hanno sempre votato comunista, e questo nonostante il partito abbia già rischiato di mandare in fallimento il Comune e si sia mangiato una villa del valore di miliardi.

Ricordo poi che il popolo quando venne fatto il referendum per l'abolizione del finanziamento ai partiti, votò con entusiasmo il sì per bloccare questa oscena ruberia, ma il Parlamento aggirò subito l'ostacolo con l'altrettanto oscena legge dei rimborsi elettorali. E il popolo che fece? Nulla, nessuno disse niente, forse da pecore dormienti non ce ne siamo nemmeno accorti perchè magari ci interessavano di più i Mondiali o le vicende del Grande Fratello. Devo dire che la storia prima o poi renderà il conto agli italiani ma m'interessa notare che gli italiani si stanno anche svegliando. Vogliono abolire i partiti, niente di più giusto. Ma sappiate che la Costituzione dice che la sovranità spetta al popolo ma se il popolo ha la fede nel colore di turno, la sovranità non potrà mai esercitarla.

A mio avviso, prima che la partitocrazia sia veramente finita e un bruttissimo ricordo passeranno molti anni e ancora molti errori. Intanto però votiamo sempre per le stesse "facce da ladro" scandalizzandoci se ci derubano sotto gli occhi. Come dice il proverbio: ogni Stato ha i governanti che si merita.
Buona serata.


Alessio Iarrera su Affaritaliani.it del 10/04/2012

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