martedì 18 maggio 2010

Verso i 150 anni dell'unità d'Italia

Dal quotidiano "ROMA" del 18/05/2010 : L'opinione di Gennaro De Crescenzo .
L'occasione di queste celebrazioni potrebbe essere importante per ritrovare verità storiche che per 150 anni sono state dimenticate , trascurate o cancellate e che studi più diffusi e documentati stanno portando alla luce .
Prima del 1860 il SUD conservava nelle sue banche 443 milioni di lire , a fronte dei 668 milioni che erano quelli che avevano tutte le banche italiane messe insieme , pari a diverse migliaia di miliardi di euro attuali .
Sempre il SUD contava oltre 5mila fabbriche (tra esse quelle metalmeccaniche di Pietrarsa e Mongiana) e una media di occupati nelle industrie , superiore a quella del resto d'Italia (40,04% rispetto al 30,05% del Nord-Ovest, al 14,78% del Nord-Est) , vantava primati significativi come la prima flotta mercantile (terza in Europa) ed era il primo esportatore di merci , ad esempio , nelle Americhe .
Nostro anche il primato per titoli pubblicati all'anno o quello relativo alla più bassa percentuale di mortalità infantile , con un prodotto interno lordo in media europea e italiana , senza nessuna questione meridionale e senza nessun emigrante (due piaghe ancora drammaticamente aperte sulla nostra pelle).
Perchè dovrebbero essere "seri e rigorosi" gli studi che dipingono " i Mille" ancora come una figurina ottocentesca intoccabile e non i dati sulle fabbriche ritrovati all'Archivio di Stato di Napoli o quelli del Cnr di Napoli sul Pil pre-unitario ?
Perchè dovremmo preoccuparci se qualcuno non "condivide" il fatto che circa 150mila soldati piemontesi massacrarono per circa 10 anni centinaia di migliaia di nostri concittadini senza processi e senza motivo , se si esclude il fatto che volevano difendere la loro patria , le loro famiglie e il loro re (icosidetti "briganti" , spesso finanche "decapitati per comodità di trasporto" come rivelano le carte degli archivi dell'esercito italiano) ? Anche se tra la Napoli capitale mondiale del settecento e quella ridotta nelle condizioni che conosciamo oggi il confronto è drammatico (e la tentazione è forte) , non c'è nessuna nostalgia tra chi vorrebbe altre celebrazioni . C'è solo l'urgenza di iniziare davvero a costruire un'identità nazionale basata sulla verità e non sulla retorica , dopo il fallimento ormai riconosciuto dei tentativi operati dalla cultura "ufficiale" per un secolo e mezzo . C'è solo l'esigenza di far ritrovare sopratutto ai nostri giovani memorie , radici e orgoglio : elementi indispensabili per classi dirigenti finalmente e veramente nuove e per un riscatto che aspettiamo da troppo tempo .

1 commento:

Anonimo ha detto...

Navigando nei siti che riguardano il regno delle due sicilie , ho appreso che il così detto eroe dei due mondi è stato costretto a farsi crescere i capelli per non far vedere le orecchie tagliate dalle autorità , in brasile , in seguito al furto di cavalli . Altro che eroe , è feccia dei due mondi .
deluso e schifato .